La condanna è a 23 anni e 10 mesi di reclusione. Questa la decisione della seconda sezione della Corte d’assiste, presieduta da Vincenzo Terranova, per il giovane di 20 anni per l’omicidio di Brancaccio, a Palermo, di Natale Caravello. L’uomo era il padre di una ragazza che si era opposto alla relazione fra i due giovani.
La richiesta della Procura, per il giovane omicida, era stata quella dell’ergastolo. Il ventenne aveva subito confessato il delitto dopo essersi consegnato, ed è difeso dall’avvocato Corrado Sinatra. La vittima di 46 anni, giardiniere alla Reset in servizio al cimitero dei Rotoli, nel marzo dell’anno scorso era stato affrontato dal ragazzo, che sparò contro di lui alcuni colpi di pistola.
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Secondo l’omicida, il giardiniere sarebbe stato il responsabile dell’amore non corrisposto di una delle figlie della vittima. Secondo l’avvocato Corrado Sinatra si è trattato non di omicidio volontario, ma preterintenzionale invocando la “legittima difesa putativa”.
Il giovane temeva per la sua vita e andava in giro armato. La pistola con cui ha ucciso Caravello, comprata a Ballarò per 600 euro non è mai stata trovata. Il ventenne ha sempre detto di non avere avuto intenzione di sparare, ma di averlo fatto per la paura di essere ferito dopo aver visto il giardiniere (durante la discussione) infilare la mano nel borsello.
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