Palermo, processo Agostino: per il boss Madonia confermato l’ergastolo

L'imputato al papà della vittima, Vincenzo: "Non sono stato io a uccidere suo figlio. Non è giustizia se vengo condannato"

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La decisione dei giudici della seconda sezione della corte d’assise di Appello, presieduta da Angelo Pellino, hanno pronunciato la sentenza nel pomeriggio di ieri, dopo diverse ore di camera di consiglio. Per il boss Madonia confermato l’ergastolo per il processo Agostino.

La Corte ha escluso l’aggravamento della premeditazione per l’omicidio di Ida Castelluccio.

In aula erano presenti i sostituti pg Domenico Gozzo e Umberto De Giglio, al loro fianco il capo dell’ufficio, la procuratrice generale Lia Sava. Presenti anche il papà di Nino Agostino, Vincenzo. Nel procedimento – a porte chiuse -, l’unico imputato è il boss Nino Madonia che nel rito abbreviato, in primo grado, era stato condannato all’ergastolo.

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Era il 2021. L’accusa aveva chiesto la conferma della sentenza di prima di primo grado. Prima che la Corte si ritirasse in camera di consiglio, l’imputato in fase di dichiarazioni spontanee si è rivolto verso il papà della vittima, Vincenzo, dicendo: “Non sono stato io a uccidere suo figlio. Non è giustizia se vengo condannato”.

Imputati nel rito ordinario il boss Gaetano Scotto, accusato di duplice omicidio aggravato in concorso e Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento. Agostino era, come è emerso nelle indagini, un agente in servizio al commissariato San Lorenzo di Palermo che avrebbe fatto parte, inoltre, di un gruppo che collaborava con i Servizi segreti per la cattura dei latitanti mafiosi.

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