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Cronaca

Palermo, scavalca recinzione del ponte Corleone per lanciarsi: salvata

L’intervento sul posto di due militari, che questa mattina sono stati allertati da un passante, poco dopo le sette

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Tragedia sfiorata a Palermo, dove questa mattina, poco prima delle 7, una pattuglia dei carabinieri è intervenuta sul ponte Corleone.

In salvo una donna che, dopo avere scavalcato la recinzione e avere superato il parapetto, minacciava di lanciarsi nel vuoto. A lanciare l’allarme chiamando il 112 è stato un passante che, accortosi della situazione di grave pericolo, con grande senso civico, si è fermato e ha instaurato un dialogo in attesa che arrivassero i soccorsi.

L’opera di convincimento è poi proseguita da parte di due carabinieri che hanno cercato di calmare e rassicurare la donna, raggiungendo anche loro il bordo del ponte e riuscendo, dopo qualche minuto di paziente dialogo, a farla desistere e a riportarla al sicuro.

Sul posto è subito giunta anche un’autoambulanza del 118. Nessuno ha riportato lesioni.

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Cronaca

Scossa di terremoto magnitudo 4.1 al largo di Trapani

Sarebbe stato avvertito nettamente in diverse zone della provincia, come Marsala, Mazara del Vallo e nelle isole Egadi

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Un risveglio con paura per gli abitanti del Trapanese: alle cinque del mattino è stata registrata una scossa di terremoto nel Tirreno meridionale.

Secondo le informazioni diffuse dall’Ingv, il sisma rilevato è stato di magnitudo 4.1, e sarebbe stato avvertito nettamente in diverse zone, come Marsala, Mazara del Vallo e nelle isole Egadi.

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Il sisma, secondo le rilevazioni dell’Ingv, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è avvenuto intorno alle 5 del mattino con epicentro a 1,2 km di profondità, e non avrebbe provocato danni a persone o cose.

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Cronaca

Serie A, il Torino batte il Verona e vola in vetta alla classifica

Grande avvio di stagione per il Torino, che resta ancora imbattuto nella gestione griffata Paolo Vanoli

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Prosegue il grande avvio di stagione del Torino, che resta imbattuto nella gestione griffata Paolo Vanoli: 3-2 all’Hellas Verona, in dieci dal 21′, e vetta solitaria per una notte in una Serie A tinta (anche) di granata.

Una vittoria che regala nuove certezze al tecnico, costretto a rinunciare dall’inizio all’acciaccato Saul Coco: il suo attacco gira alla perfezione, con tutti e tre i centravanti schierati (Zapata, Sanabria e Adams) in gol.

L’inizio è molto equilibrato al Bentegodi e serve una giocata individuale per sfondare, col vantaggio del Toro: tacco di Duvan Zapata e Sanabria non sbaglia a tu per tu per Montipò. Siamo al 10′ e bastano due minuti per lo spettacolare pari di Kastanos che, su azione da corner, riceve da Lazovic e scaglia un imparabile sinistro per l’1-1. La gara prosegue a ritmi altissimi e vive la sua svolta definitiva al 21′, quando Dawidowicz sgomita su Sanabria e viene espulso. C’è anche un rigore per il Toro, ma il paraguaiano prima calcia sul palo e poi prova il tap-in, risultando ovviamente in fuorigioco e vanificando il tutto.

Da qui in poi è un dominio del Toro, che tocca l’80% di possesso palla e sfiora a più riprese il vantaggio. I granata lo trovano al 34′, con l’incornata di Duvan Zapata che non lascia scampo al suo marcatore Magnani e a Montipò.

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I granata vanno anche vicini al tris con Duvan e Walukiewicz, rischiando solo su un tiro dalla distanza di Kastanos. Nella ripresa il Verona si copre e mette in mostra le qualità di Belahyane. Acquistato per soli 500mila euro dal Nizza, il mediano si conferma perfetto in interdizione e mostra anche un piede educato: splendida la sua palla per Livramento, che calcia (a giro) a lato di un soffio. La ripresa è però tutta a favore del Torino, che domina e spinge andando a caccia del tris.

Vanoli gestisce le energie dei suoi, togliendo Ilic, ed esulta al 78′: Magnani perde un pallone pericoloso e il subentrante Che Adams ne approfitta, con un destro che non lascia scampo a Montipò. Una rete, la seconda dello scozzese in Serie A, che non chiude i giochi. L’Hellas fa debuttare il classe 2006 Lambourde, nuovo gioiellino scovato da Sogliano, e accorcia a sorpresa al 92′: Masina sbaglia tutto, Belahyane ruba palla e serve l’assist per il 3-2 di Mosquera. Non c’è tempo per altre reti ed esulta comunque il Torino, che scavalca l’Udinese: con 11 punti, per una notte i granata svetteranno su tutti in Serie A. Si ferma a quota 6 il Verona, tradito da uno dei suoi veterani. Dopo l’espulsione di Dawidowicz, non c’è stata partita fino alla reazione d’orgoglio nel recupero. (italpress)

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Cronaca

Addio a Maurizio Bologna: il mondo dello spettacolo piange l’attore palermitano

L’artista, noto per le sue interpretazioni in teatro, televisione e cinema, è morto a 58 anni a causa di un infarto

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Una tragedia, all’improvviso, per il mondo dello spettacolo: si è spento a 58 anni Maurizio Bologna, attore palermitano conosciuto per le sue interpretazioni teatrali, cinematografiche e televisive. Bologna, impiegato dell’Inps, è stato colpito da un infarto mentre si trovava in ufficio. La notizia ha scosso il mondo dello spettacolo e i suoi numerosi fan.

La sua carriera è iniziata in teatro nel 1975, dove è stato notato da registi come Franco Scaldati, Aurelio Grimaldi e Roberto Andò. Bologna ha esordito in televisione nel 2005 con il docufilm su Caravaggio, trasmesso dalla Rai, dando inizio a una lunga serie di successi.

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Nel 2017 è apparso nel film di Pif La mafia uccide solo d’estate, interpretando Vito Ciancimino, e ha collaborato nuovamente con il regista per In Guerra per Amore. Ha partecipato anche alla famosa serie Il Commissario Montalbano, accanto a Luca Zingaretti, e alla fiction Makari con Claudio Gioè, dalla quale si era però allontanato nell’ultima stagione per problemi di salute.

Bologna è stato tra i protagonisti della serie Incastrati, prodotta da Netflix, grande successo “firmato” Ficarra e Picone. Tra i suoi ultimi lavori spicca la partecipazione al film Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta e il ruolo nel film di Roberto Lipari Tutt’apposto del 2019.

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Cronaca

I cori, gli occhi lucidi e la “19” di Italia ’90: addio Totò, il cuore di Palermo stringe il suo campione

“Si faccia tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana”

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Bambini e adulti, tifosi e comuni cittadini (e perfino qualche turista), amici e compagni di una vita, calciatori di ieri e calciatori di oggi: alla Cattedrale di Palermo non c’è uno spazio libero, dentro e fuori, perché tutti hanno voluto rendere omaggio a Totò Schillaci, porgendo l’ultimo saluto a un simbolo sportivo della città, non solo in Italia, ma nel mondo intero.

Sulla bara posta dinanzi all’altare si ergono fiori, sciarpe, gagliardetti e quell’indimenticabile maglia numero 19 azzurra che vide Totò protagonista a Italia ’90.

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L’arrivo del feretro è accolto con commozione, accompagnata da una bandiera rosanero che si staglia nel giardino della Cattedrale: il nome Totò Schillaci viene scandito a gran voce al passaggio della bara, anticipando un clima rovente che domani accompagnerà il Barbera in occasione di Palermo-Cesena, prima gara in cui la città sarà un pò più vuota senza il suo simbolo calcistico più rappresentativo.

Alla celebrazione, chiusa con la benedizione delle esequie da parte dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, hanno preso parte tra gli altri il presidente della Figc Gabriele Gravina, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente del Palermo Dario Mirri, mentre tra i calciatori rosanero figurano Francesco Di Mariano (nipote di Schillaci), Matteo Brunori e Jacopo Segre insieme al direttore sportivo Morgan De Sanctis e al suo vice Giulio Migliaccio. (continua dopo la foto)

“Oggi è festa per il nostro fratello Totò, perché è il giorno della nascita nuova nel mistero di Dio – sottolinea nell’omelia monsignor Filippo Sarullo, – E in questo sentirci ancora amati da lui, voi suoi cari familiari ricordate Totò per tutte le volte che lui è stato luce per voi. Ricordate la luce che vi ha trasmesso, anche attraverso i suoi occhi vivi ed eloquenti, amandovi come figlio, marito, papà, fratello, familiare, parente, amico. Ma in tanti oggi sono qui per ricordarlo come il calciatore delle notti magiche, perchè ha fatto sognare l’Italia. In questi giorni tanti i messaggi, tanti i pensieri, tante le parole, tanto l’affetto dimostrato da parte del mondo del calcio e dello sport, delle istituzioni e del popolo”.

“E’ stato un coro unanime di dispiacere, dolore, lacrime, ricordi, che attestano le qualità umane e professionali di un talento, di un fuoriclasse, di un grande della storia umana e calcistica che nasce e muore qui a Palermo, tra gente comune, e vive e si distingue nella scena internazionale, anzi mondiale, come campione prodigioso, una leggenda del calcio”. (continua dopo la foto)

“Grazie – continua Sarullo – Perché da lassù continuerai a guardare alla tua Palermo e continuerai ad ispirare tanti giovani di oggi e di domani a seguire il tuo esempio per aderire alla via del bene, a seguire i sogni che possono diventare realtà, a vivere ancora notti magiche di amore e di bene, guardando a quella porta alla quale indirizzare il pallone e l’essenza della vita, facendo tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana, attenendosi ai confini del campo della vita, oltre i quali nella vita non si può andare oltre. Le regole del calcio, come di ogni altro sport, ci insegnano a saper vincere e a saper perdere. Imparare questo e attuarlo nella vita è il miglior insegnamento di vita che oggi Totò vuole consegnare a tutti noi perché nella sua scuola calcio ha continuato ad educare attraverso lo sport. Ha certamente insegnato che la vera forza di uno sportivo, di una persona autentica e matura non è quella di sentirsi invincibili ma la capacità di rialzarsi”.

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