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Palermo, ufficiale: esonerati il ds De Sanctis e Migliaccio, arriva Osti

La rivoluzione in casa rosanero inizia da un cambio nella “squadra” dirigenziale. Dopo una chiusura di 2024 segnata da 4 sconfitte nelle ultime 5 gare e la pesante contestazione dei tifosi, il Palermo ha deciso di esonerare il direttore sportivo Morgan De Sanctis ed il suo collaboratore ed ex centrocampista rosanero Giulio Migliaccio. Il club […]

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La rivoluzione in casa rosanero inizia da un cambio nella “squadra” dirigenziale.

Dopo una chiusura di 2024 segnata da 4 sconfitte nelle ultime 5 gare e la pesante contestazione dei tifosi, il Palermo ha deciso di esonerare il direttore sportivo Morgan De Sanctis ed il suo collaboratore ed ex centrocampista rosanero Giulio Migliaccio.

Il club di viale del Fante ha ufficializzato che il nuovo direttore sportivo è Carlo Osti, che sarà presentato nei prossimi giorni.

Al momento il tecnico Alessio Dionisi rimane alla guida della formazione.

“Palermo FC – è la nota del club – comunica di aver sollevato dall’incarico il Direttore Sportivo Morgan De Sanctis e l’International Scout Giulio Migliaccio.

A De Sanctis e Migliaccio un ringraziamento per il lavoro svolto e il miglior “in bocca al lupo” per il prosieguo della carriera sportiva da parte del City Football Group, del presidente Mirri e di tutta la famiglia rosanero”.

(www.teleone.it)

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Quant’è bella questa vetta: il Napoli stravince a Firenze e vola in solitaria

Il Napoli batte a domicilio la Fiorentina 3-0 e, aspettando i recuperi di Atalanta e Inter, si gode la vetta solitaria della classifica. Vittoria meritata per Di Lorenzo e compagni anche se il punteggio finale è un pò bugiardo per i viola che per larghi tratti se la sono giocata alla pari e avrebbero potuto […]

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Il Napoli batte a domicilio la Fiorentina 3-0 e, aspettando i recuperi di Atalanta e Inter, si gode la vetta solitaria della classifica.

Vittoria meritata per Di Lorenzo e compagni anche se il punteggio finale è un pò bugiardo per i viola che per larghi tratti se la sono giocata alla pari e avrebbero potuto segnare almeno la rete della bandiera.

Troppo superiori gli azzurri al cospetto di una formazione, quella toscana, apparsa troppo timorosa nella prima fase, e quantomeno sbadata nella seconda parte. L’inizio partita è di marca ospite con Conte che nel tridente offensivo presenta Spinazzola a sinistra, con Olivera a coprirgli le spalle. Proprio quest’ultimo segna già al 15′ ma la rete viene correttamente annullata per un doppio fuorigioco.

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I partenopei dominano a centrocampo anche se De Gea compie l’unica vera parata su un destro di Spinazzola. Il modulo scelto da Palladino, il 3-4-2-1, con Dodò e Parisi esterni a centrocampo, in realtà vede i due costantemente arretrare sulla linea difensiva per limitare le folate dei rivali, ma quando Neres al 29′ accelera non c’è nulla da fare e il brasiliano segna una rete stupenda.

La Fiorentina a quel punto si sveglia e reagisce subito ma la rete segnata da Kean su assist di Sottil viene annullata per fallo di mano del centravanti gigliato. A inizio ripresa il Napoli raddoppia con Lukaku che dal dischetto spiazza De Gea dopo un netto fallo commetto in area da un ingenuo Moreno su Anguissa.

Poco prima dell’ora di gioco Palladino torna al 4-3-3, sostituendo contemporaneamente Parisi e Moreno e inserendo Gosens e Colpani. A questo punto protagonista diventa Meret che prima nega a Mandragora e poi a Beltran l’1-2 viola. McTominay chiude definitivamente la partita al 68′ sfruttando l’unico errore in tutta la partita di Comuzzo. Nei venti minuti finali i viola provano fino in fondo a segnare almeno una rete ma senza riuscirci. Al triplice fischio finale è festa grande sotto il settore ospiti anche se l’infortunio di Olivera quasi nel recupero non lascia Conte pienamente sereno. (foto Image-Italpress)

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Milan batte Juve in rimonta, finale di Supercoppa con l’Inter

I rossoneri hanno così festeggiato l’accesso alla finale di lunedì contro l’Inter. Fischio d’inizio alle 20

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Sarà il Milan a sfidare l’Inter lunedì nella finale di Supercoppa. La squadra del nuovo allenatore Sergio Conceicao supera in rimonta la Juventus per 2-1, grazie a un rigore di Pulisic ed un’autorete di Gatti arrivate nella ripresa.

Il primo colpo di scena arriva già durante il riscaldamento, quando Francisco Conceicao, figlio del tecnico rossonero, è costretto al forfait a causa di un problema fisico. Al suo posto, va in campo Yildiz. I bianconeri passano in vantaggio al 21′. Mbangula taglia al centro e verticalizza per lo stesso Yildiz, che sorprende Hernandez alle spalle e si infila in area prima di calciare sotto la traversa con il destro e battere Maignan.

La reazione avversaria tarda ad arrivare e si traduce solo in una conclusione dal limite di Fofana a ridosso del recupero, con la palla che esce a lato. Sul capovolgimento di fronte, è ancora Yildiz a smarcarsi ed andare al tiro dal limite con il mancino, ma Maignan devia in tuffo. Si va al riposo sull’1-0. Il copione non cambia a inizio ripresa, quando Yildiz ci prova dopo pochi secondi con un destro radente da fuori area che si spegne di poco alla destra del palo. Il turco è scatenato e al 2′ mette in mezzo una palla invitante dalla destra sulla quale Vlahovic arriva, ma impatta male con il sinistro e calcia fuori.

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Al 10′, Hernandez fallisce una clamorosa occasione per il pareggio quando spara alle stelle un destro a pochi passi dalla porta dopo una mischia in area nata in seguito a un corner. La partita cambia al 25′, quando Locatelli interviene in ritardo su Pulisic in area provocando un calcio di rigore. Dal dischetto si presenta proprio lo statunitense che calcia centralmente e trafigge Di Gregorio, nonostante un tocco del portiere, firmando così l’1-1. Quattro minuti dopo, la rimonta si completa.

Morata lancia il neo entrato Musah sulla destra, il quale mette in mezzo una palla che Gatti devia nella propria porta, trovando Di Gregorio colpevolmente troppo lontano dai pali e in ritardo nel tentativo di recuperare la posizione. Al 36′, gli uomini di Conceicao ripartono in contropiede con Pulisic che viene smarcato in area da Hernandez, ma il suo tentativo di scavetto viene fermato in angolo da Di Gregorio. L’assalto finale della formazione di Motta non sortisce gli effetti sperati e il risultato non cambierà più. Il Milan festeggia così l’accesso alla finale di lunedì contro l’Inter. Fischio d’inizio alle 20. (foto Image-Italpress)

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Dumfries è super: l’Inter mette ko l’Atalanta e va in finale di Supercoppa

E’ l’Inter la prima finalista della Supercoppa italiana, grazie al successo per 2-0 sull’Atalanta che vale agli uomini di Simone Inzaghi la possibilità di difendere per la terza volta un titolo che conquista ininterrottamente dal 2021. La doppietta di Dumfries a firmare la vittoria interista, con l’Atalanta a secco nonostante un gol annullato e svariate […]

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E’ l’Inter la prima finalista della Supercoppa italiana, grazie al successo per 2-0 sull’Atalanta che vale agli uomini di Simone Inzaghi la possibilità di difendere per la terza volta un titolo che conquista ininterrottamente dal 2021.

La doppietta di Dumfries a firmare la vittoria interista, con l’Atalanta a secco nonostante un gol annullato e svariate occasioni sotto porta. La prima chance della gara ce l’avrà l’Inter, al 10′, sul piazzato battuto da Calhanoglu e girato in porta da Lautaro che trova però la risposta reattiva di Carnesecchi.

Risponde la Dea, cinque minuti più tardi, sul rilancio aereo impreciso di Bastoni che regala un pallone pulito a Scalvini, non bravo di testa a dare la giusta forza al pallone bloccato poi da Sommer. Buon ritmo e occasioni che non stentano ad arrivare, con ancora l’Inter e Lautaro protagonisti nel duello aperto con Carnesecchi, costretto al doppio intervento in tuffo – prima sull’argentino e poi su Dimarco – per evitare lo svantaggio al termine di una buona azione in verticale dell’undici di Inzaghi. Primo tempo che si chiude dunque sullo 0-0, con qualche problema in casa Inter riguardo le condizioni di Thuram, rilevato all’intervallo da Taremi per via di un leggero affaticamento all’adduttore sinistro.

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Sostanziale equilibrio dei primi 45 minuti che viene però rotto al 4′ della ripresa: altro corner battuto bene dall’Inter e sfruttato al massimo da Dumfries, bravo nella mischia dell’area atalantina a girare in rovesciata trovando la rete dell’1-0. Serata di grazia per l’olandese, che al 62′ troverà addirittura la doppietta, grazie alla discesa mancina di Dimarco e al suo servizio proprio per il numero 2 interista che, di prima, scarica il destro potente sul quale Carnesecchi non può nulla dopo un primo tocco della traversa. Doppio vantaggio che sembra scaricare l’Atalanta, senza apparenti benefici dati dai subentri di Lookman e De Ketelaere tra gli altri.

Inter dominante e vicina anche al 3-0, ancora con Lautaro non lucido a tu per tu con Carnesecchi nel siglare la terza rete per i suoi. Un regalo all’Atalanta, che rientrerebbe in gara al 72′, con la rete di Ederson convalidata prima e annullata poi per una posizione di offside da parte di De Ketelaere. Ultimi assalti dei bergamaschi che si concludono in un nulla di fatto, consentendo all’Inter di staccare il pass per la finale del 6 gennaio, nella quale dovrà affrontare la vincente dell’altra semifinale, quella tra Juventus e Milan, in programma questa sera alle 20:00 ora italiana.

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L’Italia dà l’addio ad Aldo Agroppi: calciatore, allenatore e “voce” del calcio

Il mondo del calcio piange una figura storica, scomparsa a 80 anni nella sua Piombino

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Il calcio italiano perde una figura storica: Aldo Agroppi è morto a 80 anni (ne avrebbe compiuti 81 ad aprile). Ricoverato da qualche giorno in ospedale a Piombino, sua città natale, si è spento questa mattina, lasciando un vuoto nel mondo sportivo e in chi lo ha conosciuto.

La carriera di Agroppi è stata ricca di successi e “metamorfosi”. Dopo una brillante carriera da calciatore, è passato al ruolo di allenatore, distinguendosi per il suo carisma e le sue capacità tecniche. Memorabile la promozione alla guida del Pisa di Romeo Anconetani nella stagione 1981/82. Ha inoltre guidato prestigiose squadre come Fiorentina in Serie A, Perugia, Padova e Como.

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Conclusa l’attività in panchina, Agroppi ha saputo reinventarsi come commentatore, diventando una voce apprezzata dagli appassionati di calcio, anche negli studi della Rai.

La sua analisi sincera e la passione per il calcio hanno reso le sue parole un punto di riferimento per molti.

La salma di Aldo Agroppi sarà portata questa mattina presso la sala del commiato della Pubblica Assistenza di Piombino, dove amici, familiari e tifosi potranno rendergli l’ultimo saluto.

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