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Sport

Pallamano serie A1 donne, la Handball Erice vince anche a Leno e mantiene la vetta

Le Arpie si impongono 25-38 in Lombardia e rimangono in vetta aò campionato di serie A1 di pallamano femminile

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Tutto facile per la capolista Handball Erice che vince agevolmente a Leno per 25-38 nella dodicesima – e prima di ritorno – giornata del campionato di serie A1 di pallamano femminile.

Due punti che permettono alle Arpie di continuare a viaggiare in solitaria in vetta alla classifica della massima serie toccando quota 22 frutto di 11 vittorie ed una sola sconfitta e di tenere a distanza di due lunghezze le tre inseguitrici: Cassano Magnago, Adattiva Hc Pontinia e Salerno, tutte e tre vittoriose nei rispettivi impegni.

Le campionesse d’Italia in carica del Bressanone Sudtirol invece perdono ancora terreno dopo lo scivolone interno con il Ferrara. Adesso le altoatesine devono recuperare sei punti alla zona play off scudetto.

Esordio positivo per il tecnico spagnolo e selezionatrice delle nazionali giovanili iberiche, Cristina Cabeza Gutierrez in gara mai messa in discussione e che ha visto le siciliane sempre avanti nel punteggio. Ateba con 10 reti è stata la miglior realizzatrice delle neroverdi.

Buon viatico anche per la Coppa Italia: a fine febbraio l’Erice affronterà proprio le lombarde nei quarti di finale delle Final Eight. Da ricordare che le siciliane detengono il trofeo e vanno a caccia del terzo sigillo consecutivo.

Il tabellino di Leno-Handball Erice, Ateba 10 e lode

Leno-Handball Erice 25-38

Primo tempo: 13-20

Leno: Geminati, Ben Abdallah 6, Tescione, Emanuelli, Mara Lavagnini 2, Toninelli, Kellner 5, Bonometti, D’Ambrosio 2, Kovtun 5, Trayan, Giulia Maria Lavagnini 4, Andreani 1, Oliveri. Allenatore Carlos Britos.

Handball Erice: Masson, Priolo 1, Bernabei 6, Eghianruwa 2, Tarbuch 4, Losio 6, Cozzi, Struijs, Benincasa, Iacovello, Dalle Crode 2, Di Prisco 1, Pessoa 1, Ateba 10, Cabral Barbosa 5, Ramazzotti. Allenatore Cristina Cabeza Gutiérrez.

Arbitri: Francesco Ricciardi e Gianluca Stella

Serie A1 femminile, i risultati della dodicesima giornata

  • Sirio Toyota Teramo-Cassano Magnago 27-31
  • Adattiva Hc Pontinia-Mezzocorona 35-24
  • Leno-Handball Erice 25-38
  • Salerno-Cellni Padova 30-23
  • Lions Sassari-Casalgrande Padana 15-30
  • Bressanone Sudtirol-Securfox Ariosto 28-35

Classifica

Handball Erice 22 punti; Salerno, Adattiva Hc Pontinia e Cassano Magnago 20; Bressanone Sudtirol e Casalgrande Padana 14; Securfox Ariosto 13; Leno e Sirio Toyota Teramo 6; Cellini Padova e Mezzocorona 4; Lions Sassari 1.

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Coppa del Mondo di sci, Federica Brignone 30 e lode: vince la libera a Saint’Anton

Per lei, 34 anni, è la trentesima vittoria in carriera e la prima nella specialità

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Super Federica Brignone. La sciatrice italiana vince la discesa libera di Coppa del mondo sulle nevi di Saint’Anton in Austria. Per lei, 34 anni, è la trentesima vittoria in carriera e la prima nella specialità.

L’azzurra ha chiuso col tempo di 1’16″08, davanti alla svizzera Malorie Blanc (+0″07), con l’elvetica che proprio all’ultimo soffia il podio a Laura Pirovano (+0″43). Terza Ester Ledecka (+0″18).

Altra impresa oltre a quella di Federica Brigone è l’incredibile sesto posto dall’americana Lindsey Vonn, al ritorno alle gare a 40 anni. La statunitense, dopo sei anni di inattività, è giunta con appena 0.58 centesimi di distacco da Brignone. Nulla da fare, invece, per Sofia Goggia uscita di gara per fortuna senza conseguenze.

La prima in discesa libera per Federica Brignone

C’è sempre una prima volta, quindi. Anche a 34 anni: per Federica Brignone arriva a St. Anton. Prima di oggi non aveva mai trionfato in discesa: lo fa al termine di una grande gara, non senza brividi sul finale. L’atleta classe 1990 si impone grazie a una gara caratterizzata da una seconda fase strepitosa. Il suo tempo nel primo settore, infatti, non è eccellente, ma successivamente si rende imprendibile per tutte. Certo, quasi ci scappava un’altra sorpresa: Malorie Blanc, nata nel 2004 e in pista col pettorale numero 46. L’elvetica chiude a soli 7 centesimi da Brignone prendendosi il secondo posto. E sarebbe anche un sospiro di sollievo, se non fosse che a farne le spese è Laura Pirovano, che a metà gara è addirittura seconda a +0″43.

Nel frattempo, però, arrivano l’elvetica ed Ester Ledecka a toglierle almeno il terzo posto: Blanc seconda, terza invece la ceca, a 18 centesimi di distanza dalla vincitrice di giornata. Grande delusione per Pirovano, che sognava il primo podio in carriera in Coppa del Mondo.

Caduta per Sofia Goggia ma senza conseguenze

Una brutta notizia per l’Italia è la caduta di Sofia Goggia, finita fortunatamente sulle reti di protezione senza conseguenze: ma la bergamasca è out con un pesantissimo 0 per la classifica di specialità e per la generale.

Amaro in bocca anche per Roberta Melesi, che era vicinissima alla vetta prima di uscire di scena. Un solo centesimo separa le Delago, con Nicol (+1″42) davanti a Nadia (+1″43), poi l’altra azzurra Sara Thaler (+1″48).

Lontana dalle posizioni di vertice Elena Curtoni, diciannovesima a +1″15, l’ultima delle italiane è Vicky Bernardi (+1″99). Con questo successo, Federica Brignone è ora seconda nella coppa di specialità a -7 da Cornelia Hütter (136 punti a 129) e quarta nella generale (419, a -37 da Ljutic).
 

Foto Italpress

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Sicilia

Palermo, confermata la difesa a tre: Dionisi si affida a capitan Brunori

Sirigu torna titolare dopo 14 anni. Dubbi a centrocampo e ballottaggio in attacco, dove il capitano dovrebbe trovare spazio sin dall’inizio

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Dopo la lunga pausa ed il delicato avvio di 2025 della società, con il cambio di ds e l’arrivo di Carlo Osti, il Palermo si prepara per il ritorno in campo, al Renzo Barbera, contro il Modena. Il tecnico Dionisi sembra intenzionato a proseguire con il modulo a tre in difesa, sulla scia delle ultime gare.

Modulo che, con tutta probabilità, potrebbe variare ancora anche a partita in corso. Ma sono diverse le assenze con cui l’allenatore dovrà fare i conti. Prima fra tutte, quella che riguarda la porta, con Salvatore Sirigu pronto a tornare titolare in campionato al Palermo a 14 anni di distanza dall’ultima volta.

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Il terzetto difensivo dovrebbe rimanere invariato con Baniya, Nikolaou e Ceccaroni, mentre sulla fascia le buone notizie sono quelle che arrivano per Diakitè, probabilmente pronto a ripartire titolare sulla destra.

Il capitano ritrova la maglia da titolare

A sinistra, spazio per Lund, con l’assenza di Di Francesco. In mezzo, Segre e Ranocchia sono quasi certi del posto dal primo minuto, mentre il dfubbio resterebbe per la terza posizione, con Vasic forse favorito su Verre.

In attacco si profila il ritorno dal primo minuto di Brunori, lasciato inizialmente in panchina contro il Cittadella. Al suo fianco, Le Douaron potrebbe essere preferito di nuovo a Henry, che partirebbe dalla panchina. Il match avrà inizio domani alle 15, al Barbera.

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All’Olimpico Cutrone risponde a Dia, Lazio-Como 1-1

L’obiettivo era reagire alla sconfitta nel derby e festeggiare i 125 anni di storia della polisportiva. All’Olimpico però la Lazio – in 10 uomini dal 58′ per un rosso a Tchaouna – deve accontentarsi di un 1-1 contro un Como che lascia la Capitale in ansia per l’infortunio subìto da Nico Paz, ma con un […]

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L’obiettivo era reagire alla sconfitta nel derby e festeggiare i 125 anni di storia della polisportiva. All’Olimpico però la Lazio – in 10 uomini dal 58′ per un rosso a Tchaouna – deve accontentarsi di un 1-1 contro un Como che lascia la Capitale in ansia per l’infortunio subìto da Nico Paz, ma con un punto che porta il bottino in classifica a quota 19. E’ un gol di Cutrone a vanificare il vantaggio di Dia, oggi padrone dell’attacco in assenza dello squalificato Castellanos (fermati dal giudice anche Gila e Zaccagni).

Le assenze però spiegano solo in parte alcuni dei problemi già visti durante la stracittadina. Tra questi c’è l’approccio alla gara, considerando che solo il Verona (otto) ha concesso più gol della Lazio nel primo quarto d’ora di gioco nell’attuale Serie A (sette). Nei quindici minuti d’apertura il Como – che in questo parziale in stagione ha segnato solamente una rete – spreca quattro occasioni nitide.

Al 3′ Nico Paz a tu per tu con Provedel tenta un colpo sotto senza precisione. Due minuti dopo, sugli sviluppi di un cross da calcio piazzato, è Kempf ad anticipare di testa Provedel e a colpire il palo. A seguire ci provano Nico Paz e Strefezza: nel primo caso la conclusione a giro è larga, nel secondo è Provedel a respingere in tuffo il tiro dell’ex Lecce.

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La magia del Como si spegne al 20′ con l’infortunio di Nico Paz, vittima di un’entrata durissima di Gigot e costretto a lasciare il posto al nuovo acquisto Diao. E’ la svolta della partita perchè senza l’argentino il Como fa più fatica a uscire palla al piede, mentre la Lazio inizia ad attaccare con più coraggio e con una pressione più efficace. Sono gli ingredienti per l’1-0 che arriva al 34′: Gigot ruba palla, Guendouzi pesca in area Dia che si libera di Kempf e col mancino batte Butez.

Anche l’avvio di ripresa riserva qualche spavento a Baroni. Luca Pellegrini rischia grosso con una trattenuta di maglia che poteva costare il secondo giallo. Ad essere espulso poco dopo invece è Tchaouna che rimedia due cartellini in pochi minuti e lascia in 10 i suoi per oltre mezz’ora. Al 72′ il Como pareggia: Strefezza crossa al centro dalla destra, Cutrone in tuffo di testa sfugge alle marcature e firma l’1-1. La Lazio anche in 10 sfiora il gol: sul tiro-cross di Dele-Bashiru, Guendouzi può calciare da due passi, ma viene ostacolato da Dia. Alla fine è la Lazio a spingere per la vittoria, ma il risultato non cambia. La squadra biancoceleste sale a 36 punti. (foto Ipa Agency-Italpress)

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Il pentathlon riparte da Catania, primo collegiale per gli azzurri

i azzurri del pentathlon ripartono da Catania. E’ la città siciliana a ospitare, fino al 19 gennaio, il primo collegiale del nuovo quadriennio olimpico della Nazionale. La presentazione ufficiale del raduno si è svolta presso il Comune di Catania, dove è stato anche premiato Giorgio Malan, bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024. Alla cerimonia hanno […]

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i azzurri del pentathlon ripartono da Catania. E’ la città siciliana a ospitare, fino al 19 gennaio, il primo collegiale del nuovo quadriennio olimpico della Nazionale. La presentazione ufficiale del raduno si è svolta presso il Comune di Catania, dove è stato anche premiato Giorgio Malan, bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di Catania Enrico Trantino, l’assessore allo Sport Sergio Parisi, il presidente del Coni Sicilia Enzo Falzone e personalità del mondo sportivo, come Valentina Vezzali, oggi coordinatrice della scherma e del pentathlon moderno per i gruppi sportivi della Polizia di Stato. Presente a Catania anche Federica Bondioli, vicepresidente della Fipm, e il direttore tecnico Giancarlo Duranti.

Il raduno di Catania segna l’inizio di un percorso “epocale” per il pentathlon moderno italiano, che entra in un nuovo ciclo olimpico dopo la medaglia conquistata a Parigi da Malan e si approccia alla nuova disciplina ad ostacoli. “Questo raduno rappresenta un momento cruciale – sottolinea Bondioli – Siamo in una fase di transizione che coinvolge le cinque discipline del pentathlon e lavorare in un ambiente sereno e organizzato come Catania è fondamentale per affrontare le sfide che ci aspettano”. “Questo è un anno di transizione – ha spiegato Giorgio Malan – Sto lavorando per costruire le basi per essere pronto sulla nuova disciplina ad ostacoli e per restare competitivo nelle altre specilità”. Tra i partecipanti al raduno, da segnalare il rientro di Alice Sotero, tornata ad allenarsi dopo la maternità. Premiata lo scorso dicembre dal Coni come “Atleta-Madre”, Sotero riparte da Catania per iniziare la preparazione. “Questo è un collegiale di ripresa per me. Valuteremo come impostare il resto della stagione in base alla mia condizione fisica”, ha spiegato l’atleta piemontese, accompagnata dalla famiglia e la figlia durante il raduno.

In conferenza e nel post conferenza stampa, Valentina Vezzali ha ribadito il proprio legame con Catania. “E’ stata molto importante nella mia carriera, qui ho raggiunto obiettivi come i Mondiali e le Universiadi”, ha dichiarato l’ex schermitrice. Vezzali ha inoltre ribadito l’importanza dell’impiantistica sportiva, necessaria per lo sviluppo di discipline complesse come il pentathlon moderno: “Questo sport richiede diverse strutture per essere praticato. Catania ha dimostrato di essere un territorio in grado di ospitare eventi nazionali e internazionali, offrendo opportunità di crescita per gli atleti e portando benefici anche al turismo locale”. Ad aprire la conferenza stampa di presentazione del primo raduno post Parigi il sindaco di Catania, poi l’intervento dell’assessore allo Sport Sergio Parisi.

“Grazie a questo raduno consolidiamo il rapporto tra la città, lo sport e le federazioni nazionali – ha dichiarato -. Il pentathlon moderno ha portato qui anche un atleta medagliato come Malan, a testimonianza di quanto Catania sia importante all’interno del panorama sportivo italiano”. (foto xo5-Italpress)

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