“Noi bloccati nell’inferno di Pantelleria: il panico, la fuga, i bambini”: la testimonianza

"Noi nell'inferno di Pantelleria: il panico, la fuga, i bambini bloccati": la testimonianza raccolta dopo l'incendio di ieri - LEGGI

L''incendio scoppiato a Pantelleria da alcune ore impegna i forestali sono impegnati sul versante nord della Cuddia di Gadir. I volontari comunali, invece, stanno operando sul versante mare, 17 agosto 2022. ANSA

Ad un certo punto, hanno chiuso porte e finestre del ristorante in cui si trovavano, mentre nel giro di poco tempo si è anche interrotta l’energia elettrica. Momenti concitati, di vero e proprio panico per tutti gli abitanti ed i turisti di Pantelleria, quelli di ieri.

Il devastante incendio ha provocato grande apprensione nell’isola, e che fosse accaduto qualcosa di grave in tanti lo hanno capito dopo un po’ di tempo. Così come ha raccontato Dorella Ferrito, nella testimonianza raccolta da ansa. (👇 continua sotto la foto 👇)
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“Ore difficili, di paura e, per un attimo sono stata anche colta dal panico che mi ha fatto perdere la cognizione di cosa stava succedendo”. Così racconta la 35enne, che quando l’incendio avanzata verso Gadir, si trovava al ristorante “Da Andrea”, il locale a pochi passi da casa dello stilista Giorgio Armani, dove collabora per la stagione estiva.

Dorella, originaria dell’isola e che normalmente lavora in un ristorante a Roma, ieri notte è tornata a casa dei genitori grazie all’intervento di alcuni volontari.

“Che era divampato l’incendio lo abbiamo appreso da alcuni turisti che avevano prenotato al ristorante – racconta – ci hanno telefonato dicendo che non potevamo raggiungerci perché le strade erano bloccate. Così abbiamo capito che era successo qualcosa di grave”. Da Gadir le prime fiamme le hanno viste sulla Cuddia superiore. “Con gli altri dipendenti del ristorante ci siamo messi in macchina ma lungo, la strada verso la perimetrale siamo stati bloccati da altri automobilisti – racconta ancora Dorella – così ci siamo ritrovati tutti al porto di Gadir: c’erano anche bambini”.

Hanno chiuso porte e finestre del ristorante, mentre la fornitura di energia elettrica è stata interrotta. “Ci siamo ritrovati avvolti da fumo e fuliggine – dice ancora Dorella – poi, insieme ad altri cinque ragazzi, ci siamo messi a camminare lungo una mulattiera che conduce alla strada di collegamento tra Gadir e l’Arco dell’Elefante. Intanto al porto di Gadir abbiamo visto arrivare i mezzi della Guardia Costiera ma noi, già sulla strada, abbiamo deciso di continuare, fino a quando non abbiamo incontrato alcuni automobilisti che ci hanno portato fuori da quell’inferno”.
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