“Quel giorno ero lì”: strage via D’Amelio, nuove indagini dopo le parole del pentito

Il collaboratore di giustizia ha detto ai magistrati di avere "incrociato lo sguardo del giudice Borsellino prima che la Fiat 126 esplodesse"

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Un’ordinanza, che arriva dal gip del tribunale di Caltanissetta, Santi Bologna. Ci saranno nuove indagini sulla strage di via D’Amelio, nella quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta.

Il gip ha chiesto alla procura nissena di proseguire le indagini per un periodo di sei mesi in merito a un possibile coinvolgimento della mafia americana nella strategia stragista di Cosa Nostra del 1992.

Le nuove indagini arrivano dopo la richiesta di archiviazione da parte della procura di Caltanissetta a carico di Maurizio Avola, killer spietato di Catania e collaboratore di giustizia (uscito fuori dal programma di protezione). Accolta gran parte delle richieste avanzate dall’avvocato Ugo Colonna nell’interesse di Avola, che dopo anni ha detto di essere stato presente il giorno della strage di via D’Amelio e di aver incrociato – così come ha detto , parlando con i magistrati di Caltanissetta – lo sguardo del giudice Borsellino prima che la Fiat 126 esplodesse.

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Il Gip scrive, tra l’altro, che sinora le “ricostruzioni giudiziarie operate” non hanno “potuto ricostruire compiutamente la fase dell’imbottitura e del collocamento della Fiat 126 sul luogo dell’esplosione, né l’identità di tutti i soggetti del commando che agì in via D’Amelio, né chi ebbe materialmente ad azionare il congegno di detonazione dell’ ordigno e da dove”.

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