Cronaca
Acqua calda? Ecco come risparmiare soldi con l’arrivo della primavera
La primavera è ufficialmente arrivata. E la speranza è che la breve ondata di caldo di marzo ci abbia dato un’idea del caldo che arriverà nei prossimi mesi, non solo perché vogliamo indossare i nostri cappelli all’aperto, ma anche per darci una tregua dalle nostre crescenti bollette energetiche.
Quando il clima diventa più caldo, potremo utilizzare meno i nostri radiatori e caldaie, ma ci sono alcuni trucchi extra per risparmiare ancora più soldi sull’energia in primavera.
Ecco alcuni consigli di esperti su come risparmiare sulle bollette energetiche questa primavera. Cerca di non spegnere la caldaia: anche se potrebbe sembrare l’idea migliore, spegnerla disattiverà anche l’acqua calda. Daniel Nezhad di UK Radiators suggerisce invece di modificare le impostazioni del termostato/pannello di controllo per fornire solo acqua calda e non riscaldamento.
“In questo modo, otterrai comunque acqua calda in tutta la casa, ma i tuoi radiatori non si accendono”, dice.
Uno svantaggio di questo potrebbe essere che devi ancora usare un radiatore per asciugare vestiti o asciugamani. In questo caso, Nezhad consiglia di passare a un radiatore a doppia alimentazione o a un portasciugamani. “I sistemi a doppia alimentazione si ripagano da soli nel tempo poiché stai rendendo la tua casa più efficiente in termini di riscaldamento”, aggiunge.
Il riscaldamento centralizzato è la soluzione di riscaldamento più conveniente nei mesi invernali, ma nei mesi più caldi non è necessario accendere il riscaldamento centralizzato tutti i giorni solo per asciugare gli asciugamani in bagno.
“La doppia alimentazione offre il meglio dei vantaggi del riscaldamento centralizzato in inverno e poi la flessibilità e il controllo singolo o individuale in estate.”
Riduci la temperatura del tuo riscaldamento: durante la primavera e l’estate, in particolare la sera, è una buona idea ridurre la temperatura del riscaldamento, ovviamente nelle zone più fredde d’Italia.
“Il minimo a 18 gradi è una buona temperatura per non rischiare di diventare troppo calda con le fluttuazioni del tempo”, afferma Nezhad. Risparmierai anche denaro abbassandolo e dovendolo alzare di tanto in tanto invece di averlo più alto e non preoccuparti di abbassarlo quando fa troppo caldo. E’ possibile anche abbassare le TRV (valvole termostatiche per radiatori) sui tuoi radiatori sfruttando il calore del sole”.
Altra regola è “pulire il sistema di primavera”. Non tralasciare i tuoi sistemi di riscaldamento, come i radiatori, durante le pulizie di primavera quest’anno: i radiatori puliti sono radiatori caldi. “I radiatori polverosi e sporchi non solo sembrano trasandati, ma possono anche influenzare drasticamente l’efficienza del riscaldamento”, afferma Nezhad.
Cronaca
Raid nei cimiteri di Palermo e Messina per rubare rame: scattano tre arresti
I carabinieri di Santo Stefano di Camastra fermano una banda accusata di furti seriali tra i cimiteri delle province di Messina e Palermo
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Una banda specializzata in furti seriali di rame nei cimiteri di diversi comuni tra le province di Messina e Palermo è stata smantellata dai Carabinieri di Santo Stefano di Camastra.
Tre uomini sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre per un quarto complice è stato disposto l’obbligo di dimora. I membri del gruppo criminale, accusati di furto e ricettazione, avrebbero agito tra febbraio e aprile di quest’anno, prendendo di mira ben undici cimiteri.
Il bottino consisteva in pluviali di rame usati per lo scolo delle acque piovane, rimossi da cappelle gentilizie e luoghi di sepoltura. I furti non si limitavano solo ai cimiteri: la banda si era anche impossessata di bobine di cavi di rame, rubate nella stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra.
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Una volta raccolto il materiale, i ladri lo affidavano a un complice residente a Palermo, che si occupava di rivenderlo.
L’operazione è frutto di una lunga indagine dei carabinieri, ed ha messo fine a una ondata di saccheggi che aveva creato allarme nelle cittadine coinvolte.
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Cronaca
“Sedativo per uccidere due pazienti”: per un infermiere richiesto ergastolo a Catania
Vincenzo Villani Conti avrebbe somministrato dosi letali di sedativi a due anziane. L’indagine partita da confidenze fatte
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La Procura di Catania ha chiesto alla Corte d’assise la condanna all’ergastolo per Vincenzo V.C., infermiere di 52 anni accusato dell’omicidio di due pazienti ricoverate all’ospedale “Cannizzaro”.
Le vittime, una donna di sessant’anni e una di ottant’anni, morirono rispettivamente il 2 dicembre 2020 e il 16 gennaio 2021. L’accusa sostiene che l’infermiere le abbia uccise somministrando loro forti dosi di sedativi.
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Le indagini della squadra mobile della Questura erano scattate dopo una segnalazione fatta alla Procura da due medici, uno psichiatra e uno psicologo che lo avevano in cura. I due professionisti avrebbero avuto sospetti in seguito ad alcune confidenze fatte dall’infermiere, il quale si sarebbe detto mosso da un “preoccupante distacco emotivo” verso i pazienti, attribuito ai comportamenti vessatori dei suoi superiori.
Secondo il collegio di consulenti nominato dalla Corte, manca una certezza assoluta sul nesso causale tra i farmaci somministrati e la morte delle pazienti, ma neppure si può escludere il contrario. Le parti civili, inclusi i familiari delle vittime, l’ospedale e l’associazione Codici, si sono associate alla richiesta di condanna del pm Alessandra Russo.
La prossima udienza, fissata per il 21 novembre, vedrà l’arringa della difesa, rappresentata dagli avvocati Salvatore Liotta e Francesco Calabrese.
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Cronaca
Scontro mortale tra moto e camion, la Sicilia piange un 34enne
Ancora sangue sulle strade isolane: la vittima è Bruno Barbagallo, giovane di Aci Sant’Antonio
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Un drammatico incidente ha scosso nel pomeriggio di ieri Aci Sant’Antonio, centro della provincia di Catania. Un 34enne del posto ha perso la vita mentre era a bordo della sua motocicletta, coinvolto in un violento scontro con un camion.
Secondo le prime ricostruzioni, il mezzo pesante stava effettuando una manovra lungo la circonvallazione cittadina quando il motociclista è andato a scontrarsi, e l’impatto è stato devastante.
La moto è finita sotto il camion, e per il giovane non c’è stato scampo. La vittima è Bruno Barbagallo, giovane di Aci Sant’Antonio.
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Carabinieri e polizia sono giunti tempestivamente sul luogo dell’incidente per permettere le operazioni di soccorso, purtroppo senza esito. Gli agenti hanno effettuato i rilievi necessari per ricostruire la dinamica dell’accaduto e comprendere le cause che hanno portato alla tragedia.
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Cronaca
“Morti sospette”, sei decessi in 35 giorni: Messina, si allarga l’inchiesta sul “Papardo”
Aumenta il numero dei medici indagati: inchiesta in corso su contaminazioni e valvole cardiache
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Il fascicolo d’inchiesta aperto dalla Procura di Messina su decessi sospetti all’ospedale Papardo si amplia, coinvolgendo ora tre medici indagati.
Il caso, inizialmente riferito a tre decessi con due indagati, conta ora sei morti sospette avvenute negli ultimi 35 giorni, tutte relative a pazienti che avevano subito interventi di chirurgia cardiaca.
L’ipotesi di una contaminazione di aree sterili con la possibile presenza di un “batterio killer” o altri germi patogeni è attualmente al vaglio. Per chiarire la causa delle morti è stato incaricato un laboratorio specializzato di Catania. Inoltre, la Procura indaga sulle valvole cardiache utilizzate durante gli interventi chirurgici.
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A seguito della richiesta del deputato regionale del M5s Antonio De Luca, come riporta Repubblica Palermo, l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo ha deciso di inviare gli ispettori presso l’ospedale messinese. Il caso è coordinato dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e affidato alle sostitute procuratrici Anna Maria Arena e Alice Parialò.
Il primo decesso sospetto, che ha dato avvio all’indagine, risale al 23 settembre: Maria Dora Biondo, deceduta dopo la sostituzione di una valvola mitralica. L’avvocato Diego Lanza, rappresentante della famiglia, aveva chiesto la chiusura e successivamente il sequestro della sala operatoria dell’ospedale.
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