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Sicilia

Puntavano pistola alla tempia per le rapine: tre arresti a Palermo

Pistola finta alla tempia delle vittime, e mettevano a segno rapine: polizia risolve casi a Palermo: 3 arresti – I DETTAGLI

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La Polizia di Stato ha fatto luce su tre rapine violente commesse a Palermo ai danni di un distributore di carburante e di due supermercati, utilizzando auto rubate poi date alle fiamme e una pistola a salve.

In tre seminavano il panico sia per le modalità degli assalti durante i quali puntavano l’arma che riproduce perfettamente una pistola vera, alla tempia delle vittime, sia con gli incendi delle auto rubate e usate per le rapine.

In un caso l’auto data alle fiamme ha rischiato di coinvolgere uno stabile nel rogo. La facciata è stata annerita prima che i pompieri potessero spegnere le fiamme.

Il gip Clelia Maltese ha disposto il carcere per un 25enne ed un 22enne, ed i domiciliari per un terzo indagato, che ha appena 19 anni. Gli episodi contestati risalgono al 18 gennaio, 23 e 26 agosto.

La banda utilizzava sempre lo stesso modus operandi: dopo aver rubato un’autovettura, una Fiat Panda per tutti e tre gli episodi, usando una pistola a salve priva di tappo rosso, faceva irruzione in un esercizio commerciale scarrellando con la pistola come per inserire il colpo in canna, e seminando il panico tra i clienti, puntando l’arma alla tempia dei cassieri per farsi consegnare l’incasso.

Subito dopo il colpo, I tre abbandonavano l’auto rubata utilizzata per compiere la rapina, avvolta dalle fiamme in strada. In uno degli episodi – quello risalente allo scorso gennaio presso il distributore di carburanti Eni “Torre Bonagia” la prontezza nella fuga dei dipendenti ha lasciato la banda di soppiatto, tanto da essere costretta a fuggire senza bottino.

Per gli altri due episodi nel giro di 3 giorni, dal 23 al 26 agosto, sono stati presi di mira due Ard discount: quello di via Placido Rizzotto e quello di via Gaetano Mosca. Il bottino è stato di 500 euro nel primo e 1.500 nel secondo caso.

Cronaca

“Teniamo accesa la scintilla della speranza”: Piazza Armerina in marcia nel ricordo di Larimar

Un grido di speranza dopo la tragedia dell’Ennese. “Larimar, con la preghiera teniamo accesa la scintilla della speranza”, lo striscione

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Un grande striscione con la scritta “Larimar, con la preghiera teniamo accesa la scintilla della speranza” ha guidato il corteo a Piazza Armerina per ricordare Larimar, la quindicenne trovata morta nella pineta vicino casa lo scorso 5 novembre. La giovane, secondo le prime ipotesi, si sarebbe tolta la vita.

A sfilare in testa, le compagne di pallavolo della Polisportiva Armerina, insieme ai genitori e alle sorelle di Larimar. Dietro di loro, centinaia di persone: compagni di scuola, insegnanti, rappresentanti della pastorale diocesana, promotrice dell’evento insieme al Comune.

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Nel corteo erano presenti anche il sindaco Nino Cammarata con la giunta comunale, figure politiche locali e Livia Di Gangi, preside del liceo frequentato da Larimar.

La marcia, che ha raccolto circa 500 partecipanti, ha attraversato le vie del paese, con una sosta davanti alla scuola della ragazza, dove un lungo squillo di campanella ha rotto il silenzio.

Canti e preghiere hanno scandito il percorso fino alla chiesa di Sant’Antonio. Qui, il vescovo Rosario Gisana ha accolto i manifestanti, condividendo parole di profonda riflessione: “Quello che abbiamo appena compiuto è un piccolo gesto per condividere il grande dolore della nostra comunità. Noi adulti cosa stiamo facendo per questi giovani?”.

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Cronaca

Grave incidente in via Roma a Palermo, donna travolta da un’auto mentre attraversa

La vittima è stata soccorsa e trasportata d’urgenza all’ospedale Civico, dove attualmente si trova in prognosi riservata

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Grave incidente nel cuore di Palermo, nel tardo pomeriggio di ieri: una donna di 60 anni è stata investita da una motocicletta mentre attraversava la strada in via Roma. L’impatto è avvenuto in prossimità delle strisce pedonali, secondo una prima ricostruzione.

La vittima, che portava con sé alcuni sacchetti della spesa, è stata immediatamente soccorsa e trasportata d’urgenza all’ospedale Civico, dove attualmente si trova in prognosi riservata.

Le indagini sono affidate alla polizia municipale, che è al lavoro per chiarire la dinamica e le cause dell’incidente. Non è ancora chiaro se il conducente della motocicletta abbia tentato una manovra per evitare l’impatto o se la velocità fosse un fattore determinante. (foto archivio: via Roma, a Palermo)

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Cronaca

Senzatetto sessantenne ucciso a calci e pugni alla stazione: dramma a Siracusa

Testimone racconta l’atroce aggressione subita da M., 61 anni, senzatetto, che ha portato al decesso: la polizia indaga sul caso

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Una aggressione violenta e brutale scuote la Sicilia: a Siracusa un senzatetto di 61 anni, M., è stato massacrato di pugni e calci da uno sconosciuto. La tragedia si è consumata nella notte tra mercoledì e giovedì, e a raccontarla è stato un altro senzatetto, R., che ha assistito al dramma.

Visibilmente scosso e con le mani tremanti, il testimone ha descritto l’accaduto ai cronisti de La Sicilia, raccontando di come l’aggressore, senza alcun motivo apparente, si sia scagliato su M. con violenza.

Dopo l’attacco, la vittima è stata trasportata in ospedale, ma ha deciso di tornare alla stazione, dove è stato trovato morto la mattina seguente. “L’hanno picchiato senza pietà, lui stava male, vomitava”, ha spiegato il testimone.

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Il racconto di R. parla di un uomo che, urlando per un cellulare scomparso, ha iniziato a colpire M. senza sosta, per poi allontanarsi. Spaventato e con ferite al volto, R. ha deciso di allontanarsi presto dalla città. La polizia ha presidiato la stazione, impedendo ai curiosi di avvicinarsi al luogo del delitto, dove è stato ritrovato il corpo senza vita di M.

Sul terribile accaduto la Procura di Siracusa ha aperto una indagine. Disposta l’autopsia e si stanno valutando le dichiarazioni del testimone oculare. Le telecamere di sicurezza potrebbero aver ripreso l’aggressione e gli ultimi momenti di vita della vittima, ma al momento quel che rimane è soltanto una certezza: l’assassino a piede libero, oltre alla morte violenta.

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Cronaca

Brutale rissa nel canile municipale di Palermo, cagnolina sbranata e uccisa: denuncia degli animalisti

“Consegnati audio e video per stabilire le responsabilità e gli errori commessi all’interno del canile municipale di Palermo”

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Drammatico episodio nel canile municipale di Palermo, dove una cagnolina è stata attaccata ed uccisa, al culmine di una brutale rissa, dagli altri animali presenti nella struttura. La denuncia arriva dalle associazioni animaliste palermitane. “Nel tardo pomeriggio di ieri, 20 Novembre, si è verificato un fatto gravissimo all’interno del canile municipale di Palermo. Un fatto – si legge nella nota delle associazioni – che potrebbe evidenziare gravi responsabilità da parte degli operatori del canile poiché avvisati da condomini delle liti accentuate all’interno del box”.

“Noi associazioni protezionistiche animaliste locali – si specifica – siamo state contattate da cittadini residenti nei condomini circostanti alla struttura comunale, che ci hanno prontamente riferito di una rissa in gabbia, il tutto correlato da video. Immediatamente abbiamo allertato l’amministrazione comunale e l’assessore Ferrandelli che in pochi minuti ha fatto arrivare al canile municipale il responsabile amministrativo e lo staff. Il personale comunale, il veterinario e gli addetti al servizio di cura degli animali hanno effettivamente constatato l’aggressione al cane in questione e soccorso l’animale”.

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“Abbiamo però, da Associazioni, ritenuto opportuno trasferire il cane in una clinica privata per cercare di stabilizzare l’animale sotto shock e tentare di salvarla. Purtroppo la cagnolina, Marika, l’avevamo così chiamata, è deceduta stamattina alle ore 6.15 am. Abbiamo già sporto denuncia alla sezione PG della polizia municipale, fornito audio e video in nostro possesso, per stabilire le responsabilità e gli errori commessi da tutti gli attori coinvolti nel lavoro all’interno del canile municipale di Palermo”.

“Stiamo fornendo il materiale ai nostri avvocati – proseguono gli animalisti – per una denuncia congiunta, evitando di esporre i particolari accaduti, poiché in qualche modo, si potrebbero inquinare le prove che attestano ne responsabilità del personale in servizio in quei momenti. Chiariremo quanto di nostra acquisita proprietà nelle sedi opportune, affinché non accada più quanto avvenuto e chiederemo vengano presi opportuni provvedimenti accertati i fatti”.

La nota è firmata dalle associazioni Ada Palermo, Lida Palermo, Enpa Palermo, Anima legale, Felici nella coda Onlus, Ridai la vita a un Rott odv, Sos primo soccorso Onlus, I canuzzi di Marzia e Maria Onlus, Balzoo Palermo, Rifugio lo scodinzolo, Leal sezione Palermo – Lav Palermo.

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