L’Anm, l’Associazione nazionale dei magistrati, ha preso posizione contro le critiche rivolte alla magistratura dopo la richiesta di condanna a sei anni per Matteo Salvini nel processo Open Arms. Il sindacato delle toghe ha condannato le “reazioni scomposte” da parte di esponenti politici, in particolare dopo le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito “incredibile” che un ministro possa rischiare una condanna per aver difeso i confini della nazione.
Meloni, in un post sui social, ha dichiarato che trasformare in crimine il dovere di proteggere i confini italiani rappresenta “un precedente gravissimo”.
Le sue parole hanno trovato eco in altri membri dell’Esecutivo, tra cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha espresso le sue perplessità sul processo. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha criticato apertamente i magistrati di Palermo.
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L’Anm ha risposto duramente, accusando queste dichiarazioni di essere gravi e di violare il principio di separazione dei poteri, definendole “indebite forme di pressione sui magistrati“. L’associazione ha difeso l’autonomia dei giudici, sottolineando l’importanza di rispettare le regole che disciplinano il processo.
La polemica ha anche varcato i confini italiani, con l’imprenditore Elon Musk che su X ha attaccato la magistratura, definendo “pazzo” il pubblico ministero e sostenendo che dovrebbe essere lui a finire in prigione. (foto italpress)
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