Riforma delle Province, bocciatura all’Ars: il governo va ko, “mancano” 11 voti

La maggioranza contava su 36 deputati in aula (tre gli assenti), ma a favore della norma hanno votato 25 parlamentari

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Bocciato all’Ars, con voto segreto, l’articolo 1 della legge sulle Province. Il voto decreta la bocciatura dell’intero apparato normativo. Il disegno di legge ha ottenuto 25 favorevoli e 40 contrari. Sfuma così il tentativo del Governo regionale di reintrodurre il voto diretto nelle Province in Sicilia.

Per ciò che riguarda i numeri, al governo di Schifani sono mancati 11 voti. Al momento della votazione i presenti in aula erano 65 (votanti 65). La maggioranza contava su 36 deputati in aula (tre gli assenti), ma a favore della norma hanno votato 25 parlamentari; l’opposizione era in aula con 27 deputati (due gli assenti), più Gianfranco Miccichè del Misto: 40 i voti contrari. 

“La riforma delle Province per la Democrazia Cristiana, così come per Schifani, ha sempre rappresentato un punto fondamentale del proprio programma alla quale abbiamo lavorato per oltre un anno sia in Commissione Affari istituzionali che presso l’assessorato agli Enti locali. Inspiegabilmente, oggi, con il voto segreto alcuni parlamentari della maggioranza che, con le parole si sono espressi favorevolmente, hanno deciso di votare contro. Siamo sempre stati e continueremo ad essere vicini e leali al presidente Schifani sostenendo l’attività del governo. Adesso, inevitabilmente, occorrerà un chiarimento all’interno dei partiti affinché la maggioranza trovi nuovamente unità sui provvedimenti che vanno portati in Aula”. Lo dichiara il gruppo della Democrazia Cristiana all’Assemblea regionale siciliana.

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“I siciliani hanno perso oggi una grande opportunità per ridare dignità e rappresentanza istituzionale alle ex province, che ormai da anni, dopo una scelta scellerata del governo Crocetta, versano in stato di gravissima crisi in termini di servizi per i cittadini e i territori. Non può che dispiacere che una norma di alto valore istituzionale sia stata bocciata, trincerandosi dietro scuse false come quella che si sarebbe trattato di una mossa pre-elettorale”.

“Ad essere uscita oggi sconfitta da Sala d’Ercole è la democrazia e la rappresentanza democratica dei siciliani, che dovranno continuare a subire i danni della cancellazione degli Enti di area vasta”. Lo dichiara Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana.

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