Roberta, alibi e violenze, poi il corpo in fiamme: chiesta conferma ergastolo per Morreale

Ben 33 gli episodi accertati e documentati di violenza, che avevano sconvolto la vita della giovane: i dettagli

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Chiesta la conferma della condanna all’ergastolo: l’istanza è quella che riguarda Pietro Morreale, il ragazzo che è accusato di avere ucciso due anni fa (era il gennaio del 2021) la fidanzata Roberta Siracusa.

Come riferiscono le agenzie, nella requisitoria il pg ha ripercorso le fasi del delitto, ma anche quello che era stato il difficile rapporto fra i due giovani, contrassegnato dalle violenze fisiche. Ben 33 gli episodi accertati di violenza, che avevano sconvolto la vita della giovane.

Nel corso della ricostruzione è stato sottolineato anche il comportamento dopo la morte della giovane assunto da Pietro Morreale, che “con animo freddo e calcolatore, ha cercato addirittura di precostituirsi un alibi, inviando dei messaggi all’ex fidanzata, pur sapendola già deceduta”.

Le prove raccolte sarebbero in netto contrasto con la tesi difensiva con la quale si è sostenuto che non si trattò di omicidio, bensì un tragico incidente, prospettando alternativamente la tesi del suicidio.

Gli avvocati che assistono i familiari della vittima, oltre a spiegare le ragioni scientifiche per le quali l’ergastolo previsto dalla sentenza di primo grado va confermata, hanno ribadito con forza che non vi è nessun intento di vendetta da parte della famiglia Siragusa, ma solo il diritto di avere una risposta certa per conoscere la verità sulla morte della giovane di Caccamo.

(www.teleone.it)

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