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Sicilia

San Vito lo Capo e Trapani in vetrina: ecco Makari 3, in Rai si parte a febbraio

Le riprese della fiction sono state effettuate tra San Vito Lo Capo e Trapani: ecco le date

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Ci risiamo, con le bellezze di Sicilia pronte a “riprendersi” il piccolo schermo delle case di tutta Italia. A partire da domenica 18 febbraio, poco meno di un mese, farà il debutto in tv la terza stagione di Makari, la fiction di Raiuno con l’attore palermitano Claudio Gioè come protagonista.

L’ufficialità è appena arrivata, e i nuovi episodi andranno in onda fra il 18 febbraio ed il 10 marzo. Regia anche in questa annata di Michele Soavi, con la fiction che è tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri, editi da Sellerio.

Le riprese della fiction sono state effettuate tra San Vito Lo Capo e Trapani. (continua sotto)

Saranno quattro le puntate che andranno in onda, con gli episodi del giornalista Saverio Lamanna e l’amico Piccionello, con il cast che è stato totalmente confermato rispetto alle scorse stagioni.

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Detto di Claudio Gioè e Domenico Centamore, ci sarà Ester Pantano, nel ruolo di Suleima, Filippo Luna, in quello del vicequestore Randone. Con loro, Tuccio Musumeci (il papà di Lamanna) e Antonella Attili (Marilù). Quest’anno anche due novità: Serena Iansiti (Michela) ed Eugenio Franceschini (Giulio).

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Cronaca

Blitz antimafia nel Trapanese: fra i 10 arresti anche l’ex senatore Papania e membri del clan di Alcamo

Dieci arresti per mafia, estorsione e scambio elettorale. Tra i fermati anche l’ex senatore del Pd: i dettagli

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La polizia di Stato di Trapani, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di 10 persone residenti in provincia di Trapani.

Le accuse spaziano dall’associazione mafiosa allo scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, fino al traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e detenzione illegale di armi.

Tra gli arrestati figura l’ex senatore del Pd Antonino Papania (foto), fondatore del movimento politico Via, accusato di scambio elettorale politico-mafioso.

Insieme a lui, è finito in manette anche l’ex vice sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone, considerato il tramite tra Papania e il clan mafioso di Alcamo. Nell’ordinanza firmata dal presidente dell’ufficio Gip, Alfredo Montalto, si fa riferimento anche ad altre otto persone affiliate al clan, tra cui il reggente Francesco Coppola.

Le indagini, iniziate nel maggio 2021 dalla Squadra mobile di Trapani in collaborazione con quella di Palermo e il Servizio Centrale Operativo, hanno permesso di svelare i legami tra la politica locale e la mafia. Giosuè Di Gregorio, ritenuto uno dei principali collaboratori di Coppola, si sarebbe occupato dei rapporti con l’intermediario politico.

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Cronaca

Richiesta condanna Salvini, scontro con i giudici di Palermo: per l’Anm “forme di pressione sui pm”

L’Associazione nazionale dei magistrati denuncia “pressioni indebit” e difende i giudici di Palermo dalle critiche politiche

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L’Anm, l’Associazione nazionale dei magistrati, ha preso posizione contro le critiche rivolte alla magistratura dopo la richiesta di condanna a sei anni per Matteo Salvini nel processo Open Arms. Il sindacato delle toghe ha condannato le “reazioni scomposte” da parte di esponenti politici, in particolare dopo le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito “incredibile” che un ministro possa rischiare una condanna per aver difeso i confini della nazione.

Meloni, in un post sui social, ha dichiarato che trasformare in crimine il dovere di proteggere i confini italiani rappresenta “un precedente gravissimo”.

Le sue parole hanno trovato eco in altri membri dell’Esecutivo, tra cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha espresso le sue perplessità sul processo. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha criticato apertamente i magistrati di Palermo.

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L’Anm ha risposto duramente, accusando queste dichiarazioni di essere gravi e di violare il principio di separazione dei poteri, definendole “indebite forme di pressione sui magistrati“. L’associazione ha difeso l’autonomia dei giudici, sottolineando l’importanza di rispettare le regole che disciplinano il processo.

La polemica ha anche varcato i confini italiani, con l’imprenditore Elon Musk che su X ha attaccato la magistratura, definendo “pazzo” il pubblico ministero e sostenendo che dovrebbe essere lui a finire in prigione. (foto italpress)

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Cronaca

“Un dramma inaccettabile”, Palermo in lacrime per il giovane Nino D’Amico

“Vita spezzata sul nascere dell’età più bella in cui i sogni e le ambizioni si rincorrono incessantemente”: le parole dopo il ritrovamento

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La speranza era sempre più flebile, poi è arrivata la notizia del ritrovamento del corpo di Antonino D’Amico, il giovane di Partinico che era stato letteralmente “inghiottito” dalle onde del mare di Terrasini. Nino si trovava con un amico, poi le onde e la tempesta, hanno scritto la più brutta pagina possibile.

“Il mare – ha commentato il sindaco di Partinico, Pietro Rao – ha restituito il corpo di Antonino D’amico ponendo fine alle intense ricerche e all’impegno senza sosta profuso in questi giorni dai soccorritori, Antonino é riemerso poco lontano dalla scogliera su cui è stato investito. Un dramma inaccettabile, una vita spezzata sul nascere dell’età più bella in cui i sogni e le ambizioni si rincorrono incessantemente”.

LEGGI ANCHE: Antonino D’Amico, “risucchiato” dal mare a Terrasini: ricerche continue

“Alla famiglia di Antonino – prosegue – va il mio abbraccio di padre, Partinico resti vicino alla famiglia D’amico pur sapendo che é impossibile colmare un dramma di questa entità.
Corre obbligo di riconoscenza nei confronti di chi si é impegnato nella ricerca di Antonino. Grazie al comandante Laura Lucaioli, agli uomini della Capitaneria di Porto e ai Vigili del fuoco che ci hanno aggiornato costantemente sulle operazioni”.

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“In un giorno in cui anche il cielo piange lacrime di madre, Antonino – scrive Rao – resta eternamente giovane, strappato ad una vita a cui tanto ancora avrebbe voluto dare”.

“Come comunità di Terrasini – dice il sindaco Giosuè Maniaci – porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia, cui va il nostro abbraccio più affettuoso, e alla comunità di Partinico, unita a noi da questa dolorosa vicenda. Un ringraziamento di cuore a tutti i soccorritori intervenuti in questi giorni nonostante le avverse condizioni del mare: dalle forze dell’ordine ai vigili del fuoco, dalla guardia costiera alla protezione civile unite nell’incessante ricerca del giovane Antonio”.

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Cronaca

Scoppia incendio, tragedia nel Catanese: 60enne muore intossicato in casa a Ramacca

La vittima è rimasta intossicata dal fumo. Le indagini puntano su un corto circuito come causa del rogo

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Un tragico incendio si è sviluppato in un appartamento di via Cola di Rienzo, a Ramacca, in provincia di Catania, causando la morte di un uomo di 60 anni. La vittima è rimasta gravemente intossicata dal fumo sprigionato dalle fiamme, e non avrebbe avuto il tempo di mettersi in salvo.

Sul luogo della tragedia sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Palagonia, che hanno domato l’incendio, e i carabinieri, che hanno immediatamente avviato le indagini per chiarire la dinamica dell’accaduto.

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In base alle prime ricostruzioni, il rogo sarebbe stato causato da un corto circuito nell’impianto elettrico dell’abitazione.

Tuttavia, le autorità stanno proseguendo con gli accertamenti per confermare questa ipotesi e verificare eventuali responsabilità o anomalie tecniche nell’impianto.

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