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Cronaca

Scomparsa a Palermo Giulia Duro, 19enne: l’appello della famiglia

“Si è allontanata lunedì mattina intorno alle 9 e non si hanno più notizie da lei, si trovava in zona Oreto, a Palermo”

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Ore di paura a Palermo, per una ragazza, Giulia Duro (foto), sulla quale non si hanno più notizie dalla giornata di ieri. I familiari della giovane, che ha 19 anni, hanno presentato denuncia, sottolineando che la ragazza ha anche alcuni problemi di salute.

“Chiedo a tutti i miei amici di condividere e divulgare questa foto – scrive Fabrizio Isola, lo zio della ragazza – è mia nipote si chiama Giulia Duro si è allontanata da questa mattina intorno alle 9 (messaggio di ieri, ndr) e non si hanno notizie. Dalla zona Oreto Palermo. Il telefono è spento. Stiamo facendo denuncia di scomparsa. La ragazzina di 19 anni soffre di leggera epilessia sotto farmaci. Chiunque avesse informazioni mi chiami. Contattare 3792215704″.

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Cronaca

Il giallo di Larimar e quel bigliettino d’addio: mercoledì autopsia, l’appello del Procuratore

L’appello: “Chi sa qualcosa parli. Abbiamo già sentito molti ragazzi, tra i suoi amici. Noi tuteleremo chiunque”

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“Se c’è qualcuno che sa qualche particolare che, a suo modo di vedere, può essere insignificante, o se ha paura, ce lo venga a dire: mi rivolgo ai più giovani, agli amici, ai compagni di Larimar. Chi sa qualcosa parli. Abbiamo già sentito molti ragazzi, tra i suoi amici. Noi tuteleremo chiunque. Consideriamo la tutela del minore come faro che indirizza il nostro operato. Non abbia timore di presentarsi, per renderci edotti di particolari che conosce sulla vicenda che per noi potrebbero essere importanti, anzi direi fondamentali. Noi siamo un ufficio che accoglie chiunque a braccia aperte, sempre e comunque”.

Le parole sono qulle del Procuratore dei minori di Caltanissetta, Rocco Cosentino, che sta coordinando l’indagine sulla morte di Larimar Annaloro. La ragazza, appena 15 anni, che sognava di diventare neurochirurga, martedì si è tolta la vita a Piazza Armerina, nell’Ennese.

Per mercoledì prossimo è stata disposta l’autopsia sul corpo della ragazza, dopo che la Procura di Enna aveva restituito il corpo alla famiglia. Negli ultimi giorni al commissariato di Piazza Armerina sono stati sentiti diversi amici e compagni di scuola della 15enne che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere rimasta vittima di revenge porn e di bullismo.

LEGGI ANCHE: Piazza Armerina, cosa c’è dietro la morte della 15enne? E spunta un biglietto d’addio, famiglia non ci crede
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Alcuni coetanei hanno riferito che circolava la notizia di foto e video intime della giovane diffuse nelle chat e che la ragazza era stata insultata da studenti del suo liceo durante una lite con una compagna.

Questo è un dato investigativo su cui non posso dire nulla – ha spiegato il procuratore, attraverso Adnkronos – noi indaghiamo per istigazione al suicidio. Quindi, anche questo potrebbe essere un elemento utile per capire le ragioni del gesto. Il fatto di una ipotetica diffusione di materiale sarebbe una fattispecie autonoma di reato. E’ chiaro che nell’ambito delle indagini questo è un tema notevolmente rilevante, che naturalmente stiamo approfondendo”.

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L’inchiesta, intanto, va avanti. “Non andiamo – spiega Cosentino – in una unica direzione. Partiamo dal dato oggettivo che è il suicidio di questa minorenne. La prima attività, per non tralasciare nulla delle possibili cause che possano avere determinato il suicidio, è quella di partire dalla ristretta cerchia di amici e familiari. Poi ci allargheremo piano piano per cercare di acquisire quanti più elementi possibile”.

“In questa ottica – prosegue – abbiamo disposto l’esame autoptico che sarà eseguito mercoledì, ovviamente per avere informazioni utili, per possibili riscontri con elementi probatori che abbiamo adesso. Senza trascurare il fatto che un domani potremmo avere nuovi dati investigativi – dice –. Quindi, una attività come l’autopsia, ci potrebbe risultare ancora più utile un domani quando possibilmente acquisiremo nuovi elementi probatori. Naturalmente, non tralasciamo nessuna causa di questo insano gesto, episodi che possano avere indotto la ragazza a compiere questo suicidio. Ovviamente, a parte le dichiarazioni che rilasciano i genitori alla stampa, quello che conta è ciò che dichiarano a noi. Qualsiasi contributo che ci viene dato, noi lo raccogliamo e lo verifichiamo. Non ci muoviamo in una unica direzione ma in tutte per non lasciare nulla al caso e nulla di intentato”.

Fra gli elementi su cui si indaga, c’è anche un biglietto su cui si legge Ti amerò anche nella prossima vita, Lari“, che la ragazza avrebbe consegnato a un amico del suo ragazzo, destinatario del biglietto. Ma Dioslary, una delle due sorelle di Larimar Annaloro, sostiene che quella non sia la scrittura della suicida. Insomma, sono tanti i pezzi da mettere insieme in questo puzzle difficilissimo.

Larimar nel giorno della morte avrebbe avuto una discussione con una compagna. “E’ tutta da verificare l’intensità di questa discussione, da qui a verificare che possa avere influito è tutto da vedere. Il reato su cui indaghiamo – precisa il Procuratore – è istigazione al suicidio, sarebbe un passaggio ulteriore verificare se e in che misura potrebbe avere scatenato nella ragazza l’insano gesto, fermo restando che nulla esclude che la ragazza avesse già un pregresso stato di turbamento psicologico, per cui quell’episodio potrebbe essere stata la classica goccia che fa traboccare il vaso”.

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Cronaca

Strage di Altavilla, Barreca lascia il carcere e va in struttura psichiatrica

Giovanni Barreca dichiarato incapace di intendere e di volere: il rito di “purificazione” che ha portato alla morte di sua moglie e dei figli

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Giovanni Barreca, il muratore accusato di aver ucciso la moglie e i due figli durante un rito di “purificazione” dal demonio, è stato trasferito in una struttura psichiatrica assistita (Rems) a Caltagirone.

Dopo l’analisi condotta dal perito del giudice per le indagini preliminari, è stato dichiarato incapace di intendere e di volere (LEGGI), risultando quindi non imputabile e non processabile per l’atroce strage.

Durante il rito Barreca ha ucciso sua moglie, Antonella Salamone, di 41 anni, e i loro figli Kevin, di 16 anni, ed Emmanuel, di 5. La figlia 17enne, accusata di aver preso parte al delitto insieme a una coppia di fanatici religiosi, è sotto indagine per accertare la sua capacità di intendere e di volere e per valutare il suo grado di pericolosità sociale.

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Il giudice per le indagini preliminari del tribunale minorile ha incaricato un neuropsichiatra infantile di Roma per eseguire la perizia sulla ragazza, sospendendo nel frattempo i termini della misura cautelare carceraria a suo carico.

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“Trasparenza e integrità nei progetti Pnrr”: una “due giorni” di studio ad Acireale

Gli appuntamenti presso la Sala Convegni del Presidio Ospedaliero “Santa Marta e Santa Venera”

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In occasione della Giornata della Trasparenza 2024, l’Asp di Catania organizza, per lunedì 11 e martedì 12 novembre, presso la Sala Convegni del Presidio Ospedaliero “Santa Marta e Santa Venera” di Acireale, una due giorni di studio sul tema “Promuovere la trasparenza e l’integrità nella gestione dei progetti Pnrr”.

L’appuntamento formativo si aprirà, lunedì 11 novembre, a partire dalle ore 8.45, con i saluti del direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio, del direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina, e del direttore amministrativo, Tamara Civello.

Introdurrà, successivamente, i lavori Giorgio Battaglia, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Asp di Catania e referente aziendale Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Obiettivo dell’appuntamento formativo è di approfondire le misure per garantire la governance, la trasparenza e la prevenzione della corruzione nei progetti finanziati con i fondi del Pnrr.

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Su questi argomenti, in programma gli interventi di: Consuelo Del Balzo, consigliere Anac; Sara Girardi, direttore amministrativo dell’Apss di Trento; Elisa D’Alterio, ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università di Catania; tenente colonnello Emilia Altomonte, comandante del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catania; Alberto Pirni, associato di Etica pubblica presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Lorenzo Segato, direttore di RE-ACT; Pina Morina, direttore dell’UOC Servizio Legale dell’Asp di Catania e responsabile aziendale della prevenzione della corruzione e della trasparenza.
L’incontro sarà moderato da Nicola Capello, direttore operativo RE-ACT.

L’attività è organizzata dall’UOC Coordinamento Staff, diretta da Daniela Castronovo, attraverso l’UOS Formazione permanente, dirigente Giuseppe Castro. Il Comitato scientifico dell’evento è composto da Pina Morina e da Giuseppe Bongiovanni, collaboratore professionale avvocato presso l’UOC Servizio Legale.

La Giornata della Trasparenza si conferma come un momento per rinnovare il patto di fiducia con la comunità, offrendo ai cittadini strumenti per comprendere e apprezzare i servizi pubblici. Come anticipato il focus di quest’anno si concentra sul Pnrr. Grazie a ingenti fondi europei il Piano di ripresa e resilienza è il motore della trasformazione e della modernizzazione dei Servizi sanitari.

Sono numerosi i progetti avviati dall’Asp di Catania, legati al DM 77, grazie ai quali si stanno riorganizzando i Servizi sanitari regionali: dalle COT (Centrali Operative Territoriali), alle CdC (Case della Comunità) e agli OdC (Ospedali di Comunità) che disegneranno la nuova rete dell’assistenza sanitaria, sempre più vicina ai cittadini e facilmente accessibile; ma anche i progetti di innovazione tecnologica, come la telemedicina e la tele-assistenza, sempre più al centro del nuovo modello di assistenza territoriale di prossimità.

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Cronaca

Vetri auto spaccati e motorini rubati in centro a Palermo: indaga la polizia

Vetture danneggiate e motorini elettrici rubati nella notte tra via Roma e via San Nicolò degli Scalzi

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Palermo sj risveglia ancora una volta alle prese con nuovi attacchi vandalistici nel centro storico. Nella notte, ignoti hanno spaccato i vetri di numerose auto parcheggiate in via Trieste, piccola traversa di via Roma, e in via San Nicolò degli Scalzi.

Questa mattina i marciapiedi coperti da un tappeto di frammenti di vetro. E il fenomeno del vandalismo notturno sembra diffondersi sempre di più in quest’area della città, con l’allarme che cresce da parte di residenti e i commercianti della zona. Alcuni testimoni, infatti, hanno segnalato di aver notato movimenti sospetti nelle prime ore del mattino.

A peggiorare la situazione, nella stessa zona, qualcuno è riuscito a introdursi all’interno di un box privato. Qui, secondo le prime ricostruzioni, sono stati rubati dei motorini elettrici. Il furto, scoperto solo al mattino, ha ulteriormente aggravato la situazione. 

Mentre la polizia è al lavoro per le indagini, cresce la preoccupazione per la sicurezza nel centro storico, con i cittadini che hanno chiesto anche nelle scorse settimane interventi urgenti per prevenire episodi simili.

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