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Sì, facci sognare ancora: l’italiano Sinner sfida Djokovic

Adesso è l’italiano con più partite vinte alle Atp Finals, meglio di Panatta (1975), Barazzutti (1978) e Berrettini (2019, 2021)

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E adesso non svegliateci. Il grande sogno di Jannik Sinner e dell’Italia continua: al Pala Alpitour di Torino il 22enne altoatesino ha battuto anche Daniil Medvedev e questo pomeriggio – dopo le 18 – giocherà l’ultimo atto delle Atp Finals.

Dopo Tsitsipas, Djokovic e Rune, anche l’Orso moscovita si arrende alla legge della Volpe Rossa: 6-3 6-7(4) 6-1 dopo due ore e mezza di gioco. Un match che ha visto Sinner sfoderare ancora una volta un tennis magistrale, reggendo gli scambi da fondocampo e disegnando una varietà di colpi, soprattutto al servizio, che alla lunga sono diventati insostenibili per il rivale. L’azzurro non ci mette molto a prendere le misure, cancellando una palla break al terzo game e strappando la battuta a Medvedev in quello successivo, rimontando da 40-0. Da lì il set si mette in discesa fino al 6-3 finale.

Più solido il 27enne moscovita in avvio di secondo parziale, soprattutto alla battuta, ma anche Jannik concede davvero poco al servizio. Nessuno molla, si va al tie-break dove Medvedev ne ha di più e al secondo set point pareggia i conti (7-4). Ma nel terzo parziale inizia un’altra partita ancora, al secondo gioco un doppio fallo del russo regala il 2-0 a Sinner. L’Orso moscovita si innervosisce, perde le staffe, se la prende col pubblico e rimedia un warning: è il segnale che il match ha preso ormai una direzione color azzurro, fino al 6-1 conclusivo.

“E’ stata una partita molto, molto difficile, lui ha iniziato molto bene, ha giocato meglio di me ma in qualche modo sono riuscito a fare break e da lì mi sono sentito molto meglio – confessa Jannik – Da quando sono qui ho sentito un calore e un’energia incredibili, l’energia che i tifosi mi stanno dando è una cosa pazzesca, grazie mille a tutti”. Il tie-break non ha smorzato le sue certezze.

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“Ho cercato nel terzo set di partire più aggressivo, lui tirava più forte e qui è abbastanza veloce, era molto difficile giocare contro Daniil. Ma ho trovato la soluzione giusta, ho servito meglio e sono contento di questa prestazione. Vediamo domani come va: sto dedicando la mia vita al tennis, ho sempre detto che posso raggiungere traguardi importanti”.

Sinner ha atteso il vincente dell’altra semifinale, nella quale la ha poi spuntata Novak Djokovic su Carlos Alcaraz. La crescita dell’allievo di Simone Vagnozzi è sotto gli occhi di tutti: basti pensare che contro Medvedev aveva perso sei volte su sei fino allo scorso 4 ottobre, quando ha sfatato il tabù nella finale di Pechino per poi ripetersi qualche settimana dopo, sempre in finale ma a Vienna. Con quella di ieri sono 61 vittorie nel 2023 (solo Medvedev con 66 e Alcaraz con 64 hanno fatto meglio), stagione corredata dal best ranking (quarta posizione raggiunta a inizio ottobre), sei finali giocate di cui 4 vinte (Montpellier, il Masters 1000 di Toronto, oltre alle già citate Pechino e Vienna, le due sconfitte sono arrivate invece a Rotterdam e Miami), due successi sul numero 1 del mondo (Alcaraz a Miami e poi Djokovic a Torino), diventando anche l’italiano con più partite vinte alle Atp Finals, meglio di Adriano Panatta (1975), Corrado Barazzutti (1978) e Matteo Berrettini (2019, 2021). Ora manca solo il lieto fine, come ogni buona favola che si rispetti.

L’incontro si giocherà questo pomeriggio dopo le 18. Era dal lontanissimo 1999 che Rai1 non ospitava una partita di tennis. Fino a questa mattina la sfida era in programma su Raidue. Nel ’99, si trattava della sfida di Coppa Davis tra Italia e Svizzera, e in particolare del confronto tra Davide Sanguinetti ed un giovanissimo Roger Federer.

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La strepitosa coppia: Berrettini e Sinner trascinano l’Italia in semifinale di Davis

Un doppio inedito trascina l’Italia in semifinale a Malaga. Una coppia strepitosa, quella formata da Matteo Berrettini e Jannik Sinner, ha battuto in due set, 6-4 7-5, Maximo Gonzalez e Andres Molteni, nel doppio decisivo tra Italia e Argentina del quarto di finale di Coppa Davis in corso sul veloce del “Palacio de Deportes Jose […]

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Un doppio inedito trascina l’Italia in semifinale a Malaga.

Una coppia strepitosa, quella formata da Matteo Berrettini e Jannik Sinner, ha battuto in due set, 6-4 7-5, Maximo Gonzalez e Andres Molteni, nel doppio decisivo tra Italia e Argentina del quarto di finale di Coppa Davis in corso sul veloce del “Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena” di Malaga.

L’Italia batte, così, l’Argentina 2-1 e approda in semifinale dove affronterà l’Australia. Prima, infatti, Jannik Sinner aveva sconfitto 6-2 6-1, in un’ora e 12 minuti, Sebastian Baez, mentre nel primo singolare Lorenzo Musetti era stato battuto dall’argentino Francisco Cerundolo. (Foto Ipa Agency–Italpress)

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Zero minuti in tutta la stagione: Fabio Lucioni saluta il Palermo, contratto risolto ufficialmente

Il difensore centrale potrebbe ripartire dal Cosenza dopo un’esperienza senza minuti in rosanero

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Fabio Lucioni non è più un giocatore del Palermo. Il club siciliano ha annunciato ufficialmente la risoluzione consensuale del contratto, che sarebbe scaduto il 30 giugno 2025.

In un comunicato, il Palermo ha dichiarato di avere “risolto consensualmente il contratto di Fabio Lucioni. A Fabio i migliori auguri per il prosieguo della carriera sportiva da parte del City Football Group, del presidente Mirri e di tutta la famiglia rosanero”.

Arrivato in rosanero nel luglio 2023, il difensore centrale non ha disputato neanche un minuto in questa stagione di Serie B. Una situazione probabilmente inaspettata per un giocatore con una carriera solida alle spalle, ma segnata, negli ultimi tempi, da diversi “stop” per infortunio.

Tra le possibili destinazioni per Lucioni si parla del Cosenza, squadra che per il difensore potrebbe rappresentare una buona opportunità per rimettersi in gioco.

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La Nazionale deve arrendersi: 1-3, la Francia “strappa” il primo posto – VIDEO Gol highlights

La squadra guidata da Didier Deschamps parte forte e passa in vantaggio dopo appena due minuti con un colpo di testa di Adrien Rabiot

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L’Italia viene sconfitta 3-1 dalla Francia al Meazza nell’ultima giornata della fase a gironi della Nations League 2024/2025 e chiude al secondo posto nel gruppo 2 della Lega A: decidono la doppietta di Adrien Rabiot e un autogol di Vicario sulla punizione di Lucas Digne, di Cambiaso la rete italiana.

La squadra guidata da Didier Deschamps parte forte e passa in vantaggio dopo appena due minuti con un colpo di testa di Adrien Rabiot sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Digne.

Gli azzurri provano subito a reagire allo svantaggio, arrivando alla conclusione al 9′ con Barella, ma Maignan blocca senza problemi. La formazione transalpina si difende in maniera molto ordinata e l’Italia fa fatica a trovare i giusti spazi per colpire gli avversari. Al 25′ Di Lorenzo tenta il colpo di testa su cross di Dimarco da punizione, ma non inquadra lo specchio della porta.

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I ragazzi di Luciano Spalletti attaccano, ma al 33′ è ancora la Francia ad andare a segno con uno sfortunato autogol di Guglielmo Vicario (in campo al posto di Donnarumma fermato da un virus intestinale) sul calcio di punizione di Lucas Digne. Neanche il tempo di gioire per i francesi, che gli azzurri accorciano le distanze due minuti più tardi con Andrea Cambiaso: l’esterno della Juventus sfrutta il traversone di Dimarco e deposita la palla in fondo al sacco.

Le due squadre, dunque, vanno a riposo sul parziale di 1-2. Nella ripresa l’Italia ha un approccio un pò superficiale e perde qualche pallone di troppo, prestando il fianco alle offensive dei transalpini e al 58′ deve pensarci Vicario a dire di no a Nkunku. Gli azzurri rispondono con i tentativi dalla distanza di Dimarco e Locatelli, che però si perdono sul fondo. Al 65′ la Francia torna avanti di due gol grazie alla doppietta di Adrien Rabiot, che sfrutta il cross su punizione di Digne per realizzare l’incornata vincente.

La compagine di Luciano Spalletti replica ancora una volta con un tiro impreciso di Cambiaso, che termina sul fondo. Le sostituzioni del commissario tecnico azzurro scuotono la squadra che, dopo aver fallito una clamorosa chance con Kean in pieno recupero, deve arrendersi 3-1 contro i transalpini. In virtù di questo risultato la Francia vola ai quarti di finale da prima in classifica grazie alla differenza reti, mentre l’Italia accede al prossimo turno da seconda del girone, dove incontrerà una tra Germania, Spagna e Portogallo. (foto Ipa-Italpress)

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Maratona Palermo, trionfo keniano: il sole illumina la manifestazione, 2mila i classificati

Un carnet ricco che ha presentato anche una mezza maratona e le staffette: splendida giornata ha fatto da cornice alla kermesse

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Kenia doveva essere e Kenia è stato. Questo il leit motiv agonistico della XXIX Maratona di Palermo. Ha vinto Masai Gilbert con un tempo buono che poteva essere ottimo se l’atleta non avesse subito un “crollo” (patito anche dai suoi connazionali) sul finale di gara. Al femminile perentoria la vittoria di Jepkorir Peris, favorita alla vigilia.

Sono stati 1993 i classificati di tutta la manifestazione, 449 quelli della maratona competitiva. Un carnet ricco che ha presentato anche una mezza maratona e le staffette. Velocissima la prima della Sicilia Running Team, con un tempo che se rapportato all’individuale avrebbe rappresentato il terzo crono assoluto di maratona.

Gara nella gara la kermesse degli Unimaratoneti di Unicredit, il main sponsor della maratona di Palermo, che hanno gareggiato sulla distanza della mezza. Il trofeo Battaglia – Fragale è andato a Giovanni Lo Giudice (5 Torri Fiamme Cremisi) in 1h28’13. Al femminile successo per Carla Grimaudo (Lipa Atletica Alcamo) in 1h32’07.

La manifestazione ha anche assegnato i titoli italiani individuali di Maratona Master. Guardando in casa nostra i siciliani che hanno vestito la maglia tricolore sono stati Nadiya Sukharyna (Torrebianca Messina) categoria SF45, Clara Minagra (Trinacria Palermo) SF70, Pietro Paladino (Pol. Team F. Ingargiola) SM 50, Salvatore Fiamingo (Monti Rossi Nicolosi) SF75.

“Questo è un titolo tanto sperato per me. Erano due anni che cercavo di raggiungerlo e l’ho fatto in una delle più belle maratone e città d’Italia – afferma Italo Giancaterina, quarto assoluto alla Maratona di Palermo, campione italiano SM35 -.
Spettacolari i passaggi al Palazzo Reale ed ai Quattro Canti.
Bellissimi ma selettivi e li senti, li senti tutti. In questo tipo di gare si pensa più alla posizione che al personale. Ed è andata benissimo”.

Nadine De La Cruz, terza classificata maratona, prima italiana e campionessa italiana di categoria SF35, parla di “gara difficilissima perché avevo male al ginocchio, c’era e c’è ancora caldo, ed inoltre i saliscendi del circuito sono sempre difficili da fare due volte. Un tracciato bellissimo ma al tempo stesso complicatissimo. Ho avuto problemi per i primi 10 chilometri. Poi, dopo aver riscaldato le gambe è andata meglio. Mi sono sciolta. Anche le pace maker mi hanno aiutato tantissimo. Aspettavo questo titolo e vincerlo qui è stato meraviglioso. Una giornata da ricordare”.

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“Gara condizionata dal caldo, potevo fare meglio e per buona parte avevo nelle gambe anche il tempo: stavo facendo bene ma poi ho perso il ritmo – spiega Soumaila Diakite, vincitore della mezza maratona -. Oggi più di così non si poteva fare ma alla fine è andata bene ed ho vinto la terza mezza maratona consecutiva qui a Palermo. Soddisfatto per il successo”.

“C’erano dei tratti che mettevano a dura prova, tutto sommato ho fatto anche un buon tempo. Bellissimo vincere qui e con una concorrenza agguerrita. Oggi sono felice, manifestazione ottimamente organizzata”, afferma Federica Cernigliaro, vincitrice della mezza maratona.
Per Salvatore Gebbia, patron della Maratona di Palermo, “è andato tutto bene, dal clima alla logistica. Gli atleti che venivano a correre per la prima volta sono rimasti estasiati dal percorso, chi è tornato giura di essere qui il prossimo anno. Siamo stanchi ma soddisfatti e adesso attendiamoci uno scoppiettante trentennale della Maratona di Palermo, dove sorprese e novità non mancheranno di certo, adesso però ci meritiamo qualche giorno di riposo”.

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