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“Sono amareggiato”, Sinner va “ko”: Olimpiadi di Parigi saltano per la tonsillite

“Un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani che supporterò da casa. Forza Italia: le parole del tennista

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Sono amareggiato di informarvi che purtroppo non potrò partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi”. Jannik Sinner, con un post su Instagram, annuncia che non potrà prendere parte al torneo a cinque cerchi che si disputerà sulla terra rossa che tradizionalmente ospita il Roland Garros.

“Dopo una buona settimana di allenamento sulla terra ho cominciato a non sentirmi bene – ha scritto il numero uno del mondo – Ho trascorso un paio di giorni a riposo ed in visita il medico ha riscontrato una tonsillite e mi ha fortemente sconsigliato di giocare“.

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“Perdermi i Giochi – prosegue – è una grandissima delusione visto che era uno dei miei obiettivi principali per questa stagione. Non vedevo l’ora di avere l’onore di rappresentare il mio paese in questo evento importantissimo. Un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani che supporterò da casa. Forza Italia”.

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Sinner non si ferma più: battuto Draper, ora contro Fritz finale agli Us Open

Sinner, alla sua seconda finale in un Major dopo quella vinta a inizio anno agli Australian Open

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Jannik Sinner è il primo finalista degli Us Open maschili, quarto e ultimo Slam della stagione in corso sul cemento newyorkese di Flushing Meadows.

All’Arthur Ashe Stadium il 23enne altoatesino, numero uno del mondo e del tabellone, piega il coetaneo inglese Jack Draper, 25esima testa di serie, per 7-5 7-6(3) 6-2.

Sinner, alla sua seconda finale in un Major dopo quella vinta a inizio anno agli Australian Open, sfiderà Taylor Fritz, che ha superato nel derby a stelle e strisce Frances Tiafoe.

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Riecco l’Italia, sfida alla Francia in Nations League, Frattesi: “Ritrovare spirito dopo Europei”

A Parigi gli azzurri di Spalletti aprono il girone in Nations League: le parole del centrocampista

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“La delusione è stata grandissima perché non siamo riusciti a dare una soddisfazione importante alla nostra gente. Non sono state le vacanze migliori che potessimo fare ma ora siamo qui e siamo pronti a ripartire”.

Anche per Davide Frattesi quella di Euro2024 è una ferita che brucia ancora ma il centrocampista azzurro, come il resto del gruppo, è proiettato verso la sfida di Nations League di venerdì contro la Francia. Intervistato da RaiSport, Frattesi racconta del discorso fatto al gruppo lunedì dal capodelegazione Buffon, “un’istituzione qui e quando parla lui fa sempre un certo effetto. Ci ha parlato di ritrovare quell’unione e quello spirito italiano che probabilmente all’Europeo è mancato. Siamo stati tutti d’accordo con lui, bisogna ritrovare quello spirito e quell’unità e cercare di ripartire”.

Spalletti si è assunto le responsabilità del flop europeo “ma secondo me le colpe sono sempre metà perchè poi siamo noi che andiamo in campo. Se i giocatori fanno male è colpa loro, l’ho sempre pensato anche in altri tipi di situazioni. Al mister fa onore questa cosa ma abbiamo sbagliato tutti quanti a metà. Abbiamo capito quel che abbiamo sbagliato, bisogna ripartire perchè è stata una bella botta sia per noi che per tutto il popolo azzurro, è stata una macchia pesante”. Parlando invece dei moduli su gli azzurri stanno lavorando in vista della Francia – 3-5-2 o 3-4-1-2 -, Frattesi ha sottolineato che si tratta di scelte utili a dare maggiori certezze “perchè abbiamo pochissimi giorni per preparare la partita. Questa semplificazione può darci una grande mano”.

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Ma più che il modulo, per fare risultato a Parigi “chi ha più talento deve tirarlo fuori, dobbiamo prenderci le responsabilità in campo, il mister ha convocato un gruppo di giovani quindi non abbiamo più la chioccia più anziana, e dobbiamo saper soffrire. Tonali? L’ho visto bene, siamo contentissimi che lui sia tornato, è un grande giocatore può darci una grande mano”.

E guardando più in là, alle qualificazioni ai prossimi Mondiali, il talento non manca, “poi se andiamo a fare il paragone con altre nazioni ce n’è di meno, non bisogna prendersi in giro, però quello che ha caratterizzato sempre l’Italia e la sua Nazionale è stato lo spirito che è un pò mancato all’Europeo. Abbiamo del talento ma dobbiamo necessariamente mettere in campo uno spirito adatto”. Nazionale ma non solo. Frattesi è stato anche al centro di alcune voci di mercato, e in particolare si è parlato per lui di un ritorno alla Roma.

“Mi sono divertito perché leggevo di questo, ma non c’era niente di vero”, assicura il centrocampista dell’Inter, d’accordo però con De Rossi sul fatto che la Roma dovrebbe stare più attenta a tenersi i giocatori che escono dal vivaio. “Bisogna avere pazienza. Capisco che non sia facile in un top team perché sei sempre obbligato a fare risultati, perché c’è una piazza esigente, però ho visto che hanno fatto giocare Pisilli: spero che si vada sempre di più verso quella direzione perché se si fa giocare un ragazzo giovane in prima squadra può sviluppare prima il suo talento”. Chiusura sull’Inter e sulla stagione che attende i nerazzurri. “Io devo dare sempre di più perché ci si può sempre migliorare, quindi sicuramente parlando di fase di costruzione va fatto uno step in avanti. La concorrenza a centrocampo? Dovremo sgomitare per avere più minuti”. (foto Italpress)

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Ciclismo, scherma, nuoto: Italia vola a Parigi e sale a quota 46

Italia da record nella settima giornata di gare ai Giochi Paralimpici. Le prime emozioni sono arrivate a poco più di 20 km da Parigi, a Clichy-sous-bois dove si sono aperte le gare di ciclismo su strada. Ben tre medaglie dalla spedizione azzurra, a cominciare dall’emozionante rimonta d’argento del portabandiera Luca Mazzone nella cronometro H2, per […]

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Italia da record nella settima giornata di gare ai Giochi Paralimpici. Le prime emozioni sono arrivate a poco più di 20 km da Parigi, a Clichy-sous-bois dove si sono aperte le gare di ciclismo su strada. Ben tre medaglie dalla spedizione azzurra, a cominciare dall’emozionante rimonta d’argento del portabandiera Luca Mazzone nella cronometro H2, per passare al preziosissimo oro di Fabrizio Cornegliani nella categoria H1, fino al bronzo di Martino Pini tra gli H3, al suo esordio paralimpico. Due veterani e un esordiente che hanno regalato un inizio di giornata memorabile all’Italia.

“Riuscire a salire sul podio contro avversari in alcuni casi più giovani di me di 20 anni la considero una grande impresa”, ha detto Mazzone. Si tratta del settimo podio paralimpico del 53enne azzurro. “Tanta roba, tanta roba a questa età. Dopo tre Paralimpiadi nel paraciclismo, con Zanardi e Podestà dove ero contento di aver preso quelle medaglie d’oro, questa per me vale platino. Ringrazio soprattutto la mia testa e mia moglie, che mi sopporta”, ha aggiunto.

Incredulo ed emozionato anche Fabrizio Cornegliani: “E’ una vita che inseguo questo obiettivo. Sono uno sportivo da sempre, da che ho memoria corro contro il tempo. Ho iniziato con l’atletica e finisco con il ciclismo. Oggi mi sono finalmente tolto quella maledizione dell’argento che mi perseguitava da tempo: l’oro era sempre a un passo e non riuscivo a raggiungerlo, ma stavolta ce l’abbiamo fatta”.

Tornando a Parigi, e alle pedane del Grand Palais, gli occhi di tutti erano puntati su Bebe Vio, che alla sua terza Paralimpiade porta a casa la terza medaglia individuale, la quinta complessiva. Non è l’oro di Tokyo e Rio, ma un prezioso bronzo costruito con grinta e tenacia, battendo nella finalina la coreana Eun Hye Cho 15-2, dopo essere stata sconfitta in semifinale dalla cinese Rong Xiao 15-9. “E’ una medaglia stupenda, sono veramente felice. Non è l’oro certo, ma la finale l’ha meritata più lei, è stata lì più pronta, con fisico, con la testa e con tutto. Io c’ero, ma non bene come lei”. Ad applaudire Bebe Vio, sugli spalti del Grand Palais, anche un tifoso speciale, Lorenzo Jovanotti.

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Sempre al Grand Palais, ma nella serata parigina, è arrivato l’argento di Matteo Betti, sempre nel fioretto. L’azzurro è stato battuto in finale dal cinese Gang Sun 15-3 ma porta a casa la sua seconda medaglia individuale, la prima nel fioretto alla sua quinta Paralimpiade. E nella serata arriva anche il bronzo di Federico Falco nel tennistavolo, mentre al mattino nel tiro a segno Davide Franceschetti aveva conquistato il bronzo nella finale mista di pistola 50m SH1. Un capitolo a parte, però, lo merita ancora il nuoto azzurro, che oggi a La Defense Arena porta ancora quattro medaglie, due ori e due bronzi. Inizia Alberto Amodeo con uno strepitoso oro nei 400 stile, continua Monica Boggioni con l’oro nei 50 rana, nuovo record paralimpico ed europeo e sua terza medaglia a Parigi. “E’ un’emozione strana, è un sogno che si è avverato. E’ il risultato di tanto duro lavoro, non solo mio ma anche del mio team, del mio allenatore, di tutto il mio team di supporto che lavora con me per lo stesso risultato. Quindi sono molto felice”, ha detto l’azzurra. Così come Amodeo, argento a Tokyo e ora sul gradino più alto del podio.

E’ arrivata, poi, la seconda medaglia a Parigi di Giulia Terzi, un altro bronzo, questa volta nei 100 stile. “Sono molto felice perchè ho vinto due bronzi alle Paralimpiadi a sei mesi dal parto, è bellissimo. Oggi è stato molto difficile ma sono rimasta determinata, volevo questa medaglia”. A chiudere il poker di medaglie dal nuoto Xenia Francesca Palazzo, bronzo nei 400 stile, e in lacrime dall’emozione: “Non ho parole, non riesco a parlare. Riesco a dire grazie a chi mi è stato sempre vicino, al mio papà, a mia sorella, al mio staff, a chi mi vuole bene. Senza di loro non sarei mai riuscita, è un altro sogno realizzato. Vorrei abbracciare tutti loro in questo momento”. Commozione e tanta gioia in una giornata intensissima per l’Italia, che con 11 medaglie sale a quota 46 nel medagliere, e quando restano quattro giorni di gare il record di Tokyo è sempre più vicino.

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Multimedia

Lo spettacolare show di luci che proietta nel futuro il “Renzo Barbera” – VIDEO

Per la prima volta nella storia dello stadio, uno spettacolo di luci di ultima generazione ha incantato i tifosi rosanero nella prima partita in casa della stagione

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Prima della sfida tra Palermo e Cosenza, il Renzo Barbera ha ospitato uno spettacolare light show che ha coinvolto i 26 mila tifosi presenti. Prima dell’inizio della gara, due momenti emozionali hanno scaldato l’atmosfera, portando per la prima volta nel capoluogo siciliano un’esperienza simile a quelle vissute nei grandi stadi europei.

L’ingresso dei giocatori per il riscaldamento è stato preceduto da un countdown, seguito da un suggestivo gioco di luci sincronizzato con la musica, che ha preparato i tifosi all’entrata in campo dei rosanero.

Successivamente, un medley musicale accompagnato da luci sul campo ha reso il momento ancora più magico, con il brano “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo cantata da tutto lo stadio, mentre il campo si riempiva di fasci di luce danzanti.

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Lo spettacolo è stato ideato dalla Odd Agency, azienda palermitana di rilievo nel campo della valorizzazione culturale, e diretto da Piero Segesta in collaborazione con Sinergie Group. Il nuovo impianto di illuminazione Led, realizzato da Musco Lighting, azienda americana leader nel settore, ha reso possibile questo show. Le 216 luci Led installate sulle torri faro e sulla pensilina riducono il consumo energetico del 50%, assicurando al contempo la conformità agli standard UEFA per ospitare competizioni internazionali di alto livello. Ecco il video del light show, postato dal Palermo calcio sui propri canali social:

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