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Cronaca

Spiagge più belle d’Italia per Lonely Planet, brilla la Sicilia: la classifica

L’isola brilla nella graduatoria che comprende luoghi visitati da turisti da ogni parte del mondo: ecco la classifica delle località

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Mare cristallino, accessibili e frequentate da migliaia di persone. Sulle più belle dell’Italia, ha tentato di fare “ordine” Lonely planet, che ha stilato una classifica delle 17 migliori spiagge del nostro Paese. La Sicilia brilla anche in questa graduatoria, che comprende luoghi “spalmati” in 8mila chilometri di costa, visitate da turisti da ogni parte del mondo.

Alla fine, gli esperti non hanno avuto dubbi: la più bella d’Italia è quella de La Pelosa. Posta sulla punta nord-occidentale della Sardegna, vale la pena visitarla e fermarsi per un paio di giorni nella zona per esplorare anche l’arcipelago dell’Asinara e la città di Stintino. Il nome deriva da una leggenda locale che narra come si possa sentire un suono magico provenire dalla sabbia mentre ci si cammina sopra. Nella top ten si trova Cala Violino, nel mezzo della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino, in Toscana.

Poi, al nono posto, La Feniglia, definita “fantastica scoperta” alla fine di un viaggio attraverso una delle pinete della riserva naturale della Maremma.

Più su, all’ottavo posto, spazio per le scogliere e gli “aperitivi in riva al mare” della spiaggia di Castiglione di Ravello, nel bel mezzo della Costiera Amalfitana, mentre al settimo c’è posto per le rovine della Villa di Tiberio, sulle rive della spiaggia di Sperlonga. Inclusa una spettacolare grotta, una vera e propria “perla” del Lazio, non troppo distante da Roma.

Al sesto posto la spiaggia di San Fruttuoso, in Liguria. Indicata anche per chi vuole ammirare il Cristo degli Abissi, statua di bronzo collocata sul fondo del baia nel 1954, mentre nella “top five” spuntano le bellezze di Sicilia, con San Vito lo Capo. Località che Lonely planet definisce “luogo magico dove terra e mare vivono in un contrasto così perfetto da diventare armoniosi“.

La Sicilia protagonista anche al quarto posto, con Fontane Bianche,  cittadina a 12 chilometri da Siracusa, che custodisce un tratto di spiaggia di 3 chilometri con sorgenti di acqua dolce che sgorgano dal fondale. “Tra le nuotate più incontaminate – si legge – che possiate mai fare”.

Al terzo posto ancora la Sardegna con Cala Goritze, insenatura protetta dall’Unesco, nascosta nel Golfo di Orosei, mentre al secondo emerge ancora la Sicilia, costa occidentale del Trapanese, con l’isola di Favignana, la principale delle Egadi. In vetta, come detto, La Pelosa (foto sopra) che ha permesso alla Sardegna di centrare il primato.

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Cronaca

Addio a Maurizio Bologna: il mondo dello spettacolo piange l’attore palermitano

L’artista, noto per le sue interpretazioni in teatro, televisione e cinema, è morto a 58 anni a causa di un infarto

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Una tragedia, all’improvviso, per il mondo dello spettacolo: si è spento a 58 anni Maurizio Bologna, attore palermitano conosciuto per le sue interpretazioni teatrali, cinematografiche e televisive. Bologna, impiegato dell’Inps, è stato colpito da un infarto mentre si trovava in ufficio. La notizia ha scosso il mondo dello spettacolo e i suoi numerosi fan.

La sua carriera è iniziata in teatro nel 1975, dove è stato notato da registi come Franco Scaldati, Aurelio Grimaldi e Roberto Andò. Bologna ha esordito in televisione nel 2005 con il docufilm su Caravaggio, trasmesso dalla Rai, dando inizio a una lunga serie di successi.

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Nel 2017 è apparso nel film di Pif La mafia uccide solo d’estate, interpretando Vito Ciancimino, e ha collaborato nuovamente con il regista per In Guerra per Amore. Ha partecipato anche alla famosa serie Il Commissario Montalbano, accanto a Luca Zingaretti, e alla fiction Makari con Claudio Gioè, dalla quale si era però allontanato nell’ultima stagione per problemi di salute.

Bologna è stato tra i protagonisti della serie Incastrati, prodotta da Netflix, grande successo “firmato” Ficarra e Picone. Tra i suoi ultimi lavori spicca la partecipazione al film Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta e il ruolo nel film di Roberto Lipari Tutt’apposto del 2019.

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Cronaca

I cori, gli occhi lucidi e la “19” di Italia ’90: addio Totò, il cuore di Palermo stringe il suo campione

“Si faccia tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana”

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Bambini e adulti, tifosi e comuni cittadini (e perfino qualche turista), amici e compagni di una vita, calciatori di ieri e calciatori di oggi: alla Cattedrale di Palermo non c’è uno spazio libero, dentro e fuori, perché tutti hanno voluto rendere omaggio a Totò Schillaci, porgendo l’ultimo saluto a un simbolo sportivo della città, non solo in Italia, ma nel mondo intero.

Sulla bara posta dinanzi all’altare si ergono fiori, sciarpe, gagliardetti e quell’indimenticabile maglia numero 19 azzurra che vide Totò protagonista a Italia ’90.

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L’arrivo del feretro è accolto con commozione, accompagnata da una bandiera rosanero che si staglia nel giardino della Cattedrale: il nome Totò Schillaci viene scandito a gran voce al passaggio della bara, anticipando un clima rovente che domani accompagnerà il Barbera in occasione di Palermo-Cesena, prima gara in cui la città sarà un pò più vuota senza il suo simbolo calcistico più rappresentativo.

Alla celebrazione, chiusa con la benedizione delle esequie da parte dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, hanno preso parte tra gli altri il presidente della Figc Gabriele Gravina, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente del Palermo Dario Mirri, mentre tra i calciatori rosanero figurano Francesco Di Mariano (nipote di Schillaci), Matteo Brunori e Jacopo Segre insieme al direttore sportivo Morgan De Sanctis e al suo vice Giulio Migliaccio. (continua dopo la foto)

“Oggi è festa per il nostro fratello Totò, perché è il giorno della nascita nuova nel mistero di Dio – sottolinea nell’omelia monsignor Filippo Sarullo, – E in questo sentirci ancora amati da lui, voi suoi cari familiari ricordate Totò per tutte le volte che lui è stato luce per voi. Ricordate la luce che vi ha trasmesso, anche attraverso i suoi occhi vivi ed eloquenti, amandovi come figlio, marito, papà, fratello, familiare, parente, amico. Ma in tanti oggi sono qui per ricordarlo come il calciatore delle notti magiche, perchè ha fatto sognare l’Italia. In questi giorni tanti i messaggi, tanti i pensieri, tante le parole, tanto l’affetto dimostrato da parte del mondo del calcio e dello sport, delle istituzioni e del popolo”.

“E’ stato un coro unanime di dispiacere, dolore, lacrime, ricordi, che attestano le qualità umane e professionali di un talento, di un fuoriclasse, di un grande della storia umana e calcistica che nasce e muore qui a Palermo, tra gente comune, e vive e si distingue nella scena internazionale, anzi mondiale, come campione prodigioso, una leggenda del calcio”. (continua dopo la foto)

“Grazie – continua Sarullo – Perché da lassù continuerai a guardare alla tua Palermo e continuerai ad ispirare tanti giovani di oggi e di domani a seguire il tuo esempio per aderire alla via del bene, a seguire i sogni che possono diventare realtà, a vivere ancora notti magiche di amore e di bene, guardando a quella porta alla quale indirizzare il pallone e l’essenza della vita, facendo tesoro di quanto Totò ci ha trasmesso, per continuare a vivere, come da lui fatto, i valori dello sport e della maturità umana, attenendosi ai confini del campo della vita, oltre i quali nella vita non si può andare oltre. Le regole del calcio, come di ogni altro sport, ci insegnano a saper vincere e a saper perdere. Imparare questo e attuarlo nella vita è il miglior insegnamento di vita che oggi Totò vuole consegnare a tutti noi perché nella sua scuola calcio ha continuato ad educare attraverso lo sport. Ha certamente insegnato che la vera forza di uno sportivo, di una persona autentica e matura non è quella di sentirsi invincibili ma la capacità di rialzarsi”.

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Cronaca

“Ottobrata” in arrivo: dopo il maltempo, il clima mite torna a dominare l’autunno

Dopo un settembre tempestoso, si prevede un ottobre più stabile con temperature sopra la media. Ma il Sud resta a rischio siccità

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La prima parte dell’autunno 2024 ha portato condizioni meteorologiche piuttosto dinamiche, con numerose fasi di maltempo che hanno colpito gran parte del Paese. Settembre è stato segnato da fenomeni estremi, tra cui forti temporali e piogge abbondanti che hanno creato notevoli disagi in diverse regioni.

Tuttavia, con l’arrivo dell’Equinozio d’autunno, si prevede una breve tregua grazie all’azione dell’alta pressione subtropicale africana.

Questa pausa dalle condizioni instabili potrebbe preludere all’arrivo della classica “Ottobrata”, un periodo di clima mite e stabile che caratterizza spesso le prime settimane di ottobre.

L’Ottobrata, che prende il nome dalle antiche gite fuori porta dei romani durante le giornate più calde di ottobre, rappresenta un ritorno a condizioni climatiche tardo estive, con temperature superiori alle medie stagionali.

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Secondo le previsioni del Centro Meteo Europeo ECMWF, ottobre 2024 sarà particolarmente caldo, soprattutto al Sud e nelle Isole Maggiori, con temperature ben al di sopra della media. Tuttavia, nonostante le abbondanti piogge settembrine, il Meridione e la Sicilia non riusciranno a colmare il deficit pluviometrico, con un autunno che si preannuncia asciutto e preoccupante per le riserve idriche.

Uno scenario diverso potrebbe delinearsi a novembre, quando si prospetta un’Italia divisa in due: al Sud continuerebbe un clima caldo e asciutto, mentre il Nord potrebbe essere investito da perturbazioni atlantiche, portando piogge significative.

La seconda metà del mese potrebbe segnare l’inizio delle prime incursioni invernali, ma queste previsioni a lungo termine restano incerte.

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Cronaca

Addio Totò Schillaci, Bergomi: “Totò, amico dall’animo buono”

Il difensore ricorda il compagno di squadra durante la cerimonia in Cattedrale: “Un esempio per i giovani”

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Palermo ha dato l’ultimo saluto a Totò Schillaci, eroe dei Mondiali di Italia ’90. Alla cerimonia nella cattedrale, presente tra gli amici e compagni di squadra del passato, Beppe Bergomi.

L’ex capitano della nazionale e dell’Inter, ha voluto ricordare Totò non solo per le sue gesta sul campo, ma per l’animo buono che lo caratterizzava.

“È stato un eroe per tutti, ma io preferisco ricordarlo per il suo grande cuore, ero  il capitano di quella nazionale e mi sembrava giusto essere qui oggi per lui”.

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L’ex difensore ha rievocato il legame speciale che li univa, sottolineando come, nonostante il passare degli anni, la loro amicizia fosse rimasta profonda. “Abbiamo vissuto intensamente l’anno e mezzo che ha trascorso all’Inter. Non dimenticherò mai il gol contro l’Austria: venne subito ad abbracciarmi”.

Bergomi ha voluto infine lanciare un messaggio ai giovani di oggi, ricordando la dedizione e la perseveranza di Schillaci: “I ragazzi di oggi vogliono tutto e subito, ma bisogna lavorare duro. Totò era un esempio perfetto di come con fatica e sacrificio si possano raggiungere grandi risultati”.

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