Sulla strage di Altavilla, il loro silenzio è stato parecchio lungo, ma adesso arriva la “versione” di Sabrina Fina e Massimo Carandente. Le parole dei due indagati vengono riferite da Salvatore Cusimano, il loro avvocato.
Il legale precisa di essere il sostituto processuale che lavora a fianco al legale Marco Rocca, dal momento che la coppia è già assistita da due difensori. Dopo l’arresto di Barreca, l’uomo ha indicato i coniugi palermitani come “esecutori dell’esorcismo”, e dunque delle torture inflitte alle tre vittime, Antonella Salamone ed i figli Kevin e Emmanuel.
E lo stesso avrebbe fatto la figlia 17enne di Barreca, che ha confessato di aver partecipato alle violenze. L’avvocato Cusumano riferisce che, come è stato riportato da Fina e Carandente, le cose sarebbero andate al contrario: “Entrambi si dichiarano innocenti, e respingono quanto riportato nei capi d’imputazione“.
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Fina e Carandente, dunque, avrebbero addebitato ogni responsabilità soltanto a Barreca ed alla figlia. Nel corso di un’intervista televisiva, Cusumano ha aggiunto che tra gli elementi sotto esame ci sono i biglietti del treno usati dalla coppia per raggiungere Altavilla Milicia e i tabulati telefonici con i quali gli inquirenti possono individuare la loro posizione nei giorni della strage.
Secondo la versione riportata dal legale, i due si trovavano nella villetta “per aiutare la famiglia con delle veglie di preghiera”. Cusumano riporta anche che “su quello che è accaduto dopo mi hanno dato una loro motivazione” e, soprattutto, che “avrebbero voluto chiedere aiuto, ma qualcuno gliel’ha impedito. Mi hanno detto chi e come”.
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