Conclusi i soccorsi. Sono stati tutti tratti in salvo i 34 migranti naufragati sugli scogli che da oltre 40 ore erano rimasti isolati a Capo Ponente. Nei giorni scorsi le motovedette della Guardia Costiera a causa del forte vento di maestrale e il mare molto mosso, non sono riusciti a raggiungere i migranti sugli scogli.
A coordinare magistralmente le operazioni sono stati i funzionari della Questura di Agrigento – con la presenza in loco del vice questore Cesare Castelli -, della Polizia di Stato e dalla Prefettura di Agrigento, che per ventisei ore hanno monitorato, seguito e gestito l’evolversi delle operazioni. È stato necessario intervenire con gli elicotteri dell’Aeronautica Militare con a bordo il nucleo di Soccorso Alpino e Speleologico arrivati da Trapani e l’elicottero dei Vigili del Fuoco del reparto SAF del nucleo di Catania.
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Tra i 34 migranti, anche 6 donne di cui 3 in gravidanza (una all’ottavo mese). Sono tutti molto provati dalle condizioni estreme in cui hanno vissuto le 40 lunghe ore, isolati, senza riparo ed esposti al forte vento e al sole. Alcuni dei migranti sono svenuti appena scesi dall’elicottero e sono stati trasportati al Poliambulatorio di Lampedusa ma non in grave condizioni. I migranti naufragati sugli scogli, raccontano di situazioni estreme, aggrappati ad un fazzoletto di terra molto scosceso in mezzo a rocce e scogli. (continua sotto)
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Le operazioni si sono rivelate decisamente complicate a causa del forte vento, che ha costretto gli elicotteristi a una grande attenzione, quasi chirurgica. Il Questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, ha ringraziato i suoi uomini e tutti gli uomini dello Stato che hanno collaborato in questa operazione, che in una situazione così drammatica, quasi al limite, sono riusciti a salvare, ancora una volta, vite umane.
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