“Sto meglio e la mia famiglia è stata la mia più grande medicina. Non mi hanno lasciato mai solo”. Così Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus, parla della sua rinascita dopo l’aneurisma che lo colpì il 22 aprile 2022.
Oggi, con il suo libro L’arte di parare, è in tour per l’Italia e ha recentemente incontrato i tifosi a Rimini, al centro commerciale Le Befane.
Tacconi è un nome indelebile nella storia del calcio: l’unico portiere della Juventus ad aver vinto tutte le competizioni UEFA, dalla Coppa dei Campioni alla Coppa delle Coppe, fino alla Coppa UEFA del 1990. “La mia parata più emozionante? Quella su Gomes nella finale di Coppa delle Coppe del 1986 contro il Porto. Vincemmo 2-1”.
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Il viaggio di rinascita è stato lungo: “Durante la riabilitazione, il sostegno dei tifosi è stato incredibile. Voglio ringraziare mia moglie, i miei figli e tutti coloro che hanno pregato per me. Con mio figlio Andrea guardiamo al futuro: con la nostra azienda vinicola Junic, sogniamo di unire vino e gastronomia”.
Nel suo libro, Tacconi non racconta solo il calcio, ma anche le “parate” della vita. Tra i momenti più toccanti, il ricordo di Totò Schillaci: “Mi mandava messaggi vocali mentre ero in coma. Li ascolto ancora oggi. Era un fratello“. Non manca un pensiero per Gianluca Vialli: “Anche lui mi ha sostenuto, nonostante stesse lottando”.
Tacconi riflette anche sul calcio di oggi: “Manca la rivalità tra portieri, tutto è meno divertente”. E, parlando di rivalità, ricorda Walter Zenga: “La nostra è sempre stata rispettosa, una “bella” rivalità”. Ora, però, la sua sfida più grande è continuare a vivere intensamente, dentro e fuori dal campo.
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