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Cronaca

Tamajo candidato presidente della Regione? Per Cardinale “sono solo eresie”

“Schifani è un ottimo presidente, e fin quando lui vorrà fare il governatore, io sarò al suo fianco a sostenerlo”, dice Tamajo

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Le elezioni regionali in Sicilia sono ancora lontane, la scadenza naturale è quella del 2027, eppure il dibattito su un possibile Schifani bis sembra già iniziato. “Non diciamo eresie politiche” ha detto Totò Cardinale, ex ministro delle telecomunicazioni, intervistato da BlogSicilia commentando l’ipotesi di una possibile candidatura dell’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo.

“Il candidato presidente della Regione sarà di nuovo Renato Schifani – ha sottolineato Cardinale – Si lavora per questo ed è una cosa naturale. Un presidente della Regione che sta facendo bene è il naturale ricandidato per il secondo mandato. Su questo non c’è alcun dubbio ne alcun dibattito da fare. Tamajo è e resta uno dei massimo sostenitori. Se ci saranno altre battaglie in futuro le si farà nei modi e nei tempi giusti”.

Sull’argomento è intervenuto lo stesso Tamajo che ha affidato la sua risposta ai social: “Leggo un articolo ‘indecente’, frutto di una visione e rappresentazione alquanto fantasiosa della realtà politica attuale – scrive – I suggerimenti da parte di qualche ex forzista, o ‘forzista attuale incattivito’ ad alcuni giornalisti, sono frutto di cattiveria e di parassitismo. Avvelenare i pozzi non fa parte della mia vita politica. Non l’ho mai fatto! Renato Schifani è un ottimo Presidente, e fin quando lui vorrà fare il governatore, io sarò al suo fianco a sostenerlo, a supportarlo e a cercare di dare il mio contributo per la crescita della mia terra”.

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“Il tempo come sempre sarà galantuomo. Un invito: lavorate come me, 18 ore al giorno, così il tempo per seminare odio – ha concluso – e suggerire cattiverie ai giornalisti non l’avete più“.

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Cronaca

Ucciso a colpi di kalashnikov, in Francia: morto palermitano 31enne

Marco Cataldi, pizzaiolo da due anni in Francia, è morto dopo essere stato ferito in un agguato. La famiglia smentisce i legami con la droga

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Marco Cataldi, 31 anni, originario di Palermo, è morto la notte tra sabato e domenica in un ospedale di Grenoble, Francia, dopo essere stato ferito in un agguato a Fontaine, vicino Grenoble.

Cataldi era in auto con altri tre uomini quando sono stati attaccati con colpi di kalashnikov. Uno degli uomini è rimasto ferito ed è attualmente ricoverato.

Il procuratore di Grenoble, Eric Vaillant, ha dichiarato che la vittima era un consumatore di cannabis, ma la famiglia di Cataldi ha prontamente smentito tali affermazioni.

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In un’intervista rilasciata al giornale online PalermoToday, hanno dichiarato: “Ma quale drogato, gli hanno fatto gli esami, era pulito. Era un gran lavoratore, ma si era stufato di stare lì. Aveva già rassegnato le dimissioni perché voleva tornare a Palermo“.

Cataldi lavorava come pizzaiolo in Francia da due anni, ma aveva già deciso di lasciare il lavoro e tornare nella sua città natale. Dopo aver appreso la notizia del ferimento, i familiari sono partiti per la Francia. La salma di Cataldi sarà restituita alla famiglia dopo l’autopsia. (foto facebook)

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Cronaca

Emergenza idrica a Enna, maggioranza chiede consiglio comunale urgente

Considerato il perdurarsi della crisi idrica nella nostra città, rilevato l’ulteriore cambiamento della turnazione nella città di Enna e l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne con conseguenti disagi per i cittadini e preso atto del peggioramento della situazione dei bacini idrici, nonostante l’istituzione della “cabina di regia” che non ha prodotto nessun risultato; i gruppi consiliari […]

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Considerato il perdurarsi della crisi idrica nella nostra città, rilevato l’ulteriore cambiamento della turnazione nella città di Enna e l’erogazione dell’acqua nelle ore notturne con conseguenti disagi per i cittadini e preso atto del peggioramento della situazione dei bacini idrici, nonostante l’istituzione della “cabina di regia” che non ha prodotto nessun risultato; i gruppi consiliari a sostegno dell’amministrazione guidata dal sindaco Di Pietro (Mpa – Italia Viva – Siamo enna – Uniti per Enna – Liberamente e Fratelli d’Italia) hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario e urgente al fine di avere un confronto tra le forze politiche e le istituzioni preposte al fine di trovare delle soluzioni utili a garantire il servizio a tutti i cittadini, che in questo momento si sentono discriminati per come viene erogata l’acqua.

Inoltre, vista la delicatezza dell’argomento, hanno chiesto al presidente del consiglio Paolo Gargaglione, di invitare a partecipare ai lavori del Consiglio Comunale l’Ati, Acqua Enna, una rappresentanza di deputati regionali e il commissario della Protezione Civile siciliana Cocina. (com)

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Cronaca

Mafia, consegnati al Comune di Realmonte terreni e un immobile confiscati ai boss

Il Comune aveva deliberato la manifestazione d’interesse per l’acquisizione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata

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Consegnati al Comune di Realmonte, nella provincia di Agrigento, terreni ed una abitazione in località Monterosso, dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).

Il Comune aveva deliberato la manifestazione d’interesse per l’acquisizione e l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata nel territorio di Realmonte, nello scorso mese di luglio.

Il sindaco di Realmonte, Sabrina Lattuca, ha manifestato l’interesse, durante l’incontro svolto presso la Prefettura di Palermo alla presenza del Sottosegretario di Stato, Wanda Ferro, di Maria Carolina Varchi, del Direttore dell’Agenzia, Prefetto Bruno Corda, dei Prefetti di Palermo, Massimo Mariani, e Agrigento, Filippo Romano, del Capo di Gabinetto della Prefettura di Trapani, Luciano Zanta Platomone, con la partecipazione dei vertici della magistratura e delle Forze dell’Ordine. 

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L’Agenzia, che continua a condurre il ciclo di conferenze di servizi per raccogliere le manifestazioni di interesse, da parte degli enti territoriali e delle amministrazioni dello Stato, ha consegnato i beni al Comune di Realmonte. (foto scrivolibero)

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Cronaca

Blitz antimafia nel Trapanese: fra i 10 arresti anche l’ex senatore Papania e membri del clan di Alcamo

Dieci arresti per mafia, estorsione e scambio elettorale. Tra i fermati anche l’ex senatore del Pd: i dettagli

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La polizia di Stato di Trapani, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di 10 persone residenti in provincia di Trapani.

Le accuse spaziano dall’associazione mafiosa allo scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, fino al traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e detenzione illegale di armi.

Tra gli arrestati figura l’ex senatore del Pd Antonino Papania (foto), fondatore del movimento politico Via, accusato di scambio elettorale politico-mafioso.

Insieme a lui, è finito in manette anche l’ex vice sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone, considerato il tramite tra Papania e il clan mafioso di Alcamo. Nell’ordinanza firmata dal presidente dell’ufficio Gip, Alfredo Montalto, si fa riferimento anche ad altre otto persone affiliate al clan, tra cui il reggente Francesco Coppola.

Le indagini, iniziate nel maggio 2021 dalla Squadra mobile di Trapani in collaborazione con quella di Palermo e il Servizio Centrale Operativo, hanno permesso di svelare i legami tra la politica locale e la mafia. Giosuè Di Gregorio, ritenuto uno dei principali collaboratori di Coppola, si sarebbe occupato dei rapporti con l’intermediario politico.

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