I carabinieri hanno notano una piccola bimba di sei anni sola vicino ad un rifugio. I genitori l’avevano l’asciata sola per quasi due ore senza controllo, in un’area pubblica per andare a sciare lungo le diverse piste dell’impianto.

La vicenda è accaduta a Monte Elmo, a Sesto Pusteria. In vacanza nella nota località sciistica del Trentino Alto Adige, i due genitori di origine slovacca avrebbero deciso di abbandonare temporaneamente la bambina in un rifugio, senza pensare a eventuali pericoli.

I carabinieri ad aspettare i genitori

Al loro ritorno la coppia di genitori ha trovato ad aspettarli i militari dell’Arma, impiegati nei quotidiani servizi di vigilanza sulle piste. L’episodio non è, purtroppo, un caso isolato, affermano i carabinieri.

Sono sempre più frequenti le segnalazioni di bambini lasciati soli in luoghi pubblici da genitori che sottovalutano i rischi o scelgono di anteporre il proprio svago alla sicurezza dei figli.

Le raccomandazioni

“Il caso non deve essere sottovalutato”, afferma il comandante della stazione carabinieri di Sesto maresciallo maggiore Gandellino Bucci, ribadendo l’importanza della supervisione dei minori da parte degli adulti, al fine di evitare conseguenze spiacevoli.

“Questo fenomeno, che riflette un allarmante deficit di responsabilità genitoriale, può avere conseguenze gravissime, sia in termini di rischi immediati per i minori sia per il loro sviluppo emotivo”, afferma il maggiore Simone Carlini, comandante della compagnia carabinieri di San Candido. I genitori della bambina sono stati segnalati dai carabinieri all’autorità giudiziaria.

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata registrata alle 17.53 nell’area dei Campi Flegrei, in Campania.

L’epicentro è stato localizzato dai sismografi dell’Ingv (ossia l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) a Pozzuoli, a una profondità di 2 km. Il sisma è stato avvertito distintamente anche a Napoli, soprattutto nei quartieri di Bagnoli, Agnano e Fuorigrotta. Segnalazioni anche dalle vicine Villaricca, Melito e Giugliano.

Non si registrano al momento danni a persone o cose, ma solo un po’ di comprensibile spavento fra i cittadini.

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Dramma nel Bellunese. Una donna di origine piemontese che da 25 anni abitava in Alpago, è stata trovata morta questa mattina da un vicino di casa vicino a Farra d’Alpago non lontano dalla sua abitazione.

La donna era su un tratto di asfalto della strada che collega Farra a Spert.

Le indagini

La zona è stata isolata dai carabinieri della scientifica e sul posto è arrivato anche il pubblico ministero Simone Marcon.

I carabinieri non hanno ancora fornito alcun dettaglio, ma è trapelato che ci sarebbero segni di violenza, non si sa se provocati da una caduta accidentale o da percosse. Non è noto neppure da quanto tempo il cadavere fosse lì e il decesso, secondo una primissima ricostruzione, potrebbe risalire alla scorsa notte.

Disposta l’autopsia

La procura di Belluno ha ufficialmente disposto l’autopsia sul corpo della donna ritrovata stamane sul ciglio della strada a Farra d’Alpago, seminuda e con tumefazioni ed ecchimosi sul corpo.

Gli esami medico-legali stabiliranno a cosa sono dovuti e “ogni ipotesi, allo stato, appare avventata” fanno sapere gli investigatori.

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Un uomo è precipitato nel vano ascensore per due piani procurandosi diverse fratture alle gambe. L’incidente si è verificato in una clinica nel quartiere Parioli a Roma.

Alessio, un fattorino di 28 anni, si trovava al piano terra della struttura per effettuare una consegna. Ha schiacciato il pulsante per prenotare l’ascensore e, quando le porte si sono aperte, è entrato all’interno ma la cabina non c’era ed è precipitato per alcuni metri fino al piano -2.

Sul posto polizia, vigili del fuoco e 118. L’uomo è stato trasportato in codice rosso al policlinico Umberto I con fratture alle gambe.

Avviate le indagini della polizia

La polizia ha avviato accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica di quello che è accaduto e stabilire eventuali responsabilità. Resta da chiarire cosa abbia determinato l’incidente e come mai l’elevatore non abbia funzionato correttamente.

Area dell’ascensore sequestrata

Gli agenti hanno raccolto testimonianze e l’area dell’ascensore è stata posta sotto sequestro. A quanto ricostruito dagli investigatori, quando le porte si sono aperte al piano terra la cabina era in realtà ferma al secondo piano, con una ragazza all’interno. Da stabilire, quindi, per quale motivo le porte si siano aperte nonostante la cabina non fosse al piano.

Sotto la lente finiranno con ogni probabilità gli aspetti legati alla manutenzione dell’ascensore e alle procedure di sicurezza.

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