Undici agenti di polizia penitenziaria del carcere Pietro Cerulli di Trapani restano ai domiciliari. È quanto deciso dal gip Giancarlo Caruso dopo il blitz condotto dagli investigatori del Nic (Nucleo investigativo centrale) mercoledì scorso.
L’operazione ha portato alla luce una serie di abusi e torture inflitte ai detenuti del reparto Blu, la sezione di isolamento del penitenziario.
Gli arrestati sono accusati di gravi violazioni dei diritti umani: dieci di loro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio, mentre uno solo ha deciso di collaborare.
LEGGI ANCHE: Orrore in carcere, a Trapani: torture sui detenuti, 46 agenti indagati
La prossima settimana, lunedì e martedì, saranno ascoltati i 14 agenti per cui è stata disposta la sospensione dal servizio. In totale, gli indagati nell’inchiesta sono 46.
Il quadro che emerge è angosciante, aggravato dalle parole del procuratore della Repubblica di Trapani, Gabriele Paci. “Non tutti gli agenti erano violenti – ha dichiarato – ma alcuni, pur essendo a conoscenza di quanto accadeva, non hanno denunciato, violando il loro dovere”.
💪 SIAMO ANCHE SU GOOGLE NEWS! Seguici cliccando QUI! 🖋
L’indagine ha sollevato interrogativi non solo sulla condotta degli arrestati ma anche sul clima di omertà che pervadeva il reparto, dove il silenzio di molti ha contribuito a continuare con gli abusi su persone che erano già private della loro libertà.
🖋 CONTINUA A LEGGERE su Teleone.it
🟢 LA “CARICA” DEI 500MILA: seguici su FACEBOOK! 📲
🎥 GUARDA TUTTI I VIDEO! – CLICCA QUI 📲
(www.teleone.it)