Cronaca
“Traffico di migranti”: fermati tre tunisini dopo arrivo di 24 persone a Lampedusa
Operazione Frontex e forze dell’ordine italiane bloccano l’ingresso clandestino di migranti nel Mediterraneo
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La procura di Agrigento ha disposto il fermo di tre cittadini tunisini accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Gli indagati, tra cui un 44enne identificato come il comandante, un 35enne membro dell’equipaggio e un 25enne, avrebbero trasportato in Italia 24 migranti tunisini, tra cui una donna e tre minori. Dopo essere giunti nei pressi delle acque italiane su un peschereccio, i tre hanno trasbordato i migranti su un piccolo barchino di ferro che trainavano a rimorchio, e poi hanno invertito la rotta verso le coste tunisine.
Il peschereccio è stato avvistato al largo di Lampedusa dall’unità aerea “Eagle 1” dell’agenzia Frontex in acque internazionali.
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Le riprese hanno documentato la scena e le motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza, allertate, sono intervenute per soccorrere i migranti e bloccare il natante.
Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Agrigento, dallo Sco, dalla Sisco di Palermo e dalle forze di Lampedusa, hanno confermato l’assenza di attività di pesca a bordo, evidenziata da reti asciutte e assenza di pescato. Gli indagati sono stati trasferiti nel carcere di Agrigento in attesa dell’udienza di convalida.
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Cronaca
Stupro al Foro italico, condannati tutti gli imputati: Palermo, le decisioni del tribunale
Le condanne per i sei imputati del brutale episodio che ha sconvolto Palermo nell’estate del 2023
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A Palermo, il tribunale ha emesso le condanne contro i responsabili del brutale stupro di gruppo subito da una ragazza di 19 anni in un cantiere abbandonato.
Tutto è accaduto nel luglio dello scorso anno, 2023. Sei giovani sono stati ritenuti colpevoli, con pene che variano dai 4 anni e 8 mesi fino a 7 anni di carcere. Quattro di loro hanno ricevuto una condanna a 7 anni, mentre il quinto ha avuto 6 anni e 4 mesi, e il sesto 4 anni e 8 mesi.
A denunciare l’accaduto è stata la stessa vittima, che si rivolse ai carabinieri. Dalle indagini è poi emerso che il più grande degli imputati ha filmato la violenza con il cellulare, contribuendo a documentare l’orrore subito.
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Coinvolto nella vicenda anche un minorenne, l’unico del gruppo che al momento dei fatti non aveva ancora compiuto 18 anni. Giudicato separatamente dal tribunale dei minori, quest’ultimo ha già ricevuto una condanna di 8 anni e 8 mesi.
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Cronaca
Shock a Piazza Armerina: funerali della 15enne rinviati, disposto sequestro della salma per indagini
Il caso passa alla Procura dei minori di Caltanissetta, circostanza che fa dedurre che si indaghi su minorenni
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E’ passato alla Procura dei minori di Caltanissetta, circostanza che fa dedurre che si indaghi su minorenni, il caso della quindicenne di Piazza Armerina, forse vittima di un caso di revenge porn.
Il decesso è avvenuto martedì scorso, con la ragazzina che si sarebbe impiccata con una corda a un albero del giardino di casa.
LEGGI ANCHE: Il “ragazzo rubato”, le foto in chat: indagini a Piazza Armerina per Larimar, 15 anni
La salma era stata ridata alla famiglia dopo il nulla osta della Procura di Enna ma i magistrati dei minori ne hanno disposto il sequestro per ulteriori accertamenti.
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Non è escluso che venga disposta l’autopsia. Una mossa a sorpresa che si è verificata quando la famiglia aveva fissato i funerali previsti per domani, nella chiesa madre del paese.
Sul cadavere nei giorni scorsi erano stati eseguiti esami tossicologici. La pista che seguono i magistrati, in parte confermata anche dai familiari dell’adolescente, ruota attorno a una ipotesi di Revenge porn. Alla ragazza sarebbero state fatte delle foto intime o sarebbe stata ripresa in alcuni video che potrebbero essere stati già messi in rete. Venuto a sapere il fatto, la giovane, secondo quanto sarebbe emerso, ma da confermare, si sarebbe uccisa per la vergogna.
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Cronaca
Persone intrappolate in auto, esondazioni nel Catanese: maltempo, vigili al lavoro – I VIDEO
[video src="https://www.teleone.it/wp-content/uploads/2024/11/acireale-2-etna-channel.mp4" poster="https://www.teleone.it/wp-content/uploads/2024/11/acireale-2-etna-channel.mp4"]I Vigili del fuoco del comando provinciale di Catania impegnati in interventi in diverse zone della provincia
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(gf) I vigili del fuoco del Comando provinciale di Catania, stanno intervenendo con squadre inviate dai distaccamenti di tutta la provincia nella zona dell’acese dove avverse condizioni meteo e forti piogge hanno allagato strade e fatto esondare torrenti.
Gli interventi effettuati hanno riguardato principalmente il soccorso di diverse persone in difficoltà rimaste all’interno delle proprie autovetture, allagamenti, danni d’acqua e problemi strutturali.
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Tra le situazioni più critiche, allagamenti in Via San Piero Patti ad Acireale, dove é esondato un torrente, e stanno operando i Vigili del fuoco sommozzatori del Nucleo di Catania, in Via Cristoforo Colombo, ed a Capo Mulini dove i corsi d’acqua sono attentamente monitorati.
Impegnate sul territorio e nelle frazioni di Acireale, squadre provenienti dai distaccamenti di Acireale, Catania Nord, Palagonia, Maletto. Decine, al momento, gli interventi di soccorso effettuati e quelli in corso. Di seguito i video (fonti Acireale Social – il primo – ed Etna Channel)
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Cronaca
Il “ragazzo rubato”, le foto in chat: indagini a Piazza Armerina, domani funerali di Larimar, 15 anni
Si continua a lavorare per far chiarezza suli motivi del gesto estremo della ragazzina, forse vittima di bullismo
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Il caso di Larimar Annaloro, la ragazza di soli 15 anni che si è tolta la vita due giorni fa a Piazza Armerina, continua a far discutere. Così come quel che emerge dalle indagini portate avanti nell’ambito della scuola frequentata dalla giovane.
LEGGI ANCHE: Enna, ragazzina di 15 anni trovata morta: si indaga sull’ipotesi revenge porn
La quindicenne si è tolta la vita impiccandosi con la corda dell’altalena di casa, e secondo quel che è emerso, la mattina stessa aveva litigato con una coetanea che l’accusava di averle “rubato” il fidanzato. Il ragazzo avrebbe già spiegato agli inquirenti di aver interrotto la relazione con la ex fidanzata alcuni mesi fa. Alcuni presenti avrebbero anche insultato Larimar ricordandole foto intime.
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Dopo la lite, Larimar è tornata in classe visibilmente scossa e ha chiesto all’insegnante di poter andare a casa. Lì, lasciata sola, ha deciso di farla finita. La procura di Caltanissetta ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio e sequestrato cellulare e computer della giovane. L’ultimo saluto alla ragazza avverrà domani, sabato 9, nel duomo di Piazza Armerina.
I familiari di Larimar ricordano la sua dedizione allo studio: “Era bravissima, aveva tutti otto”, dicono, ma aggiungono che “era spesso bersaglio di invidie e malelingue”. Una compagna racconta di aver assistito alla scena di accerchiamento. Un compagno di classe ha dichiarato: “Non si può morire così. Questa è una città ipocrita e maschilista“.
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