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Cronaca

Travolto da un’auto mentre guida la bici: morto 46enne sulla Statale 115

Ciclista investito e ucciso, l’automobilista va dai carabinieri: il fatto sulla statale che collega Vittoria a Gela

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Ancora una tragedia sulle strade siciliane: nel tardo pomeriggio di ieri sulla statale 115 che collega Vittoria a Gela, un incidente ha causato la morte di Ayaouy El Alami, un uomo di nazionalità marocchina di 46 anni.

La vittima, senza fissa dimora e priva di documenti, è stata identificata grazie al fratello, anch’egli residente in Italia. L’uomo era in bicicletta quando è stato investito da un’auto prima dell’ora di cena.

Dopo l’impatto, l’automobilista coinvolto, che inizialmente non si era reso conto di aver colpito una persona a causa del buio, si è recato spontaneamente dai carabinieri di Vittoria. L’uomo ha raccontato di aver avvertito l’urto ma di non essersi fermato subito poiché credeva di “aver colpito un oggetto“.

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Le forze dell’ordine, giunte prontamente sul luogo dell’incidente, hanno effettuato i rilievi necessari e, successivamente, riaperto la strada al traffico. La salma di El Alami è stata trasferita al cimitero di Vittoria per i funerali.

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Cronaca

Incendio e paura a Palermo: esplode batteria bici elettrica, appartamento danneggiato

Paura in un appartamento al Cep, intervento tempestivo dei vigili del fuoco evita il peggio

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Grande paura nel pomeriggio a Palermo, nel quartiere Cep, dove è divampato un incendio che ha coinvolto poi il quarto piano di un palazzo in via Giacomo Besio.

La causa delle fiamme è stata l’esplosione della batteria di una bicicletta elettrica, che era parcheggiata su un balcone. In breve tempo le fiamme hanno avvolto la parte esterna della casa, danneggiando gravemente il balcone, il prospetto dell’edificio e parte della cucina e del bagno.

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L’intervento dei vigili del fuoco è stato tempestivo. I vigili sono riusciti a circoscrivere il fuoco ed evitare che l’incendio si propagasse alle altre stanze dell’abitazione.

L’incendio non ha, fortunatamente, provocato feriti. (foto archivio)

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Cronaca

Catania, giudice annulla il trattenimento di un migrante: “L’Egitto non è paese sicuro”

La decisione per un migrante che era sbarcato a Pozzallo: il provvedimento del tribunale

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Una lista di “paesi sicuri “non esime il giudice all’obbligo di una verifica della compatibilità” di tale “designazione con il diritto dell’Unione europea” e “in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani” che “investono le libertà di un ordinamento democratico”.

SI tratta di quanto scrive il tribunale di Catania nel provvedimento con cui non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall’Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato.

“E’ la prima pronuncia di questo tipo dopo il decreto legge sui paesi sicuri”, dice l’avvocato del migrante, Rosa Emanuela Lo Faro.

Nel provvedimento il giudice dichiara “irrilevante la questione di legittimità costituzionale sollevata dal richiedente protezione” e “non convalida il provvedimento del Questore di Ragusa con il quale è stato disposto di trattenimento» del migrante.

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La decisione è del presidente della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania, Massimo Escher, che sottolinea la necessità, nel valutare il trattenimento, di esaminare la qualifica data all’Egitto, con il decreto legge del 23 ottobre 2024, che lo include «in una lista che non prevede alcuna eccezione, né per aree territoriali né per caratteristiche personali». Per il Tribunale questa «qualificazione non esime il giudice dall’obbligo di verifica della compatibilità della designazione con il diritto dell’Unione europea, obbligo affermato in modo chiaro e senza riserve dalla Corte di giustizia europea nella sentenza della Gran Camera del 4 ottobre 2024». E l’Egitto, secondo il giudice, non è un Paese che abbia questi requisiti.

In Egitto – scrive il presidente Escher – esistono gravi violazioni di diritti umani che, in contrasto con il diritto europeo citato, persistono in maniera generale e costante e investono non soltanto ampie e indefinite categorie di persone (come dimostra l’inserimento tra le eccezioni della categoria dei “difensori dei diritti umani”, che individua l’esistenza di violazioni dei diritti di soggetti che agiscono per la stessa tutela dei diritti dell’uomo) ma anche il nucleo delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in sui ci inserisce la nozione di Paese sicuro secondo la direttiva europea”.

Escher – osserva l’avvocata Lo Faro – “spiega che il decreto non va applicato perché l’Egitto non è un paese sicuro per svariati motivi derivanti dalle schede per la determinazione del ministero degli Esteri, e, ancora una volta, afferma che in Italia il diritto di asilo è previsto dall’articolo 10 della Costituzione e nessuna legge ordinaria lo può scalfire”. Il commento del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini non si è fatto attendere: “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia. Ma noi non ci arrendiamo!”.

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Cronaca

Schianto mortale a Palermo: ventenne indagato per omicidio stradale, ora autopsia

IL giovane alla guida della Smart è stato iscritto nel registro degli indagati

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Si continua ad indagare sul tragico incidente che ha scosso ieri Palermo: Antonino Cangemi, un uomo di 66 anni, ha perso la vita in circostanze tragiche lungo viale Regione Siciliana, nei pressi di via Perpignano (LEGGI).

L’uomo è stato colpito prima da una Smart, guidata da un giovane palermitano di 20 anni, e successivamente da un’altra vettura proveniente dalla carreggiata opposta. Entrambi gli impatti si sono rivelati fatali.

LEGGI: Travolto e ucciso da due auto a Palermo, muore 66enne

L’ipotesi di un possibile malore di Cangemi prima dell’incidente è al vaglio delle autorità. A tal proposito, la Procura di Palermo ha disposto un’autopsia per chiarire se la vittima abbia subito un malore o una perdita di equilibrio prima di essere investita.

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La salma è stata trasferita all’Istituto di medicina legale del Policlinico, dove verranno svolti tutti gli accertamenti. IL giovane alla guida della Smart, intanto, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale, in attesa che gli esiti dell’autopsia e delle perizie chiariscano la dinamica esatta dell’incidente.

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Cronaca

Palermo, ennesimo “colpo” nella scuola Falcone: lezioni sospese nel quartiere Zen

Danneggiamenti e continui furti mettono a rischio la sicurezza nell’istituto intitolato al giudice

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Durante il fine settimana, altro grave furto nella scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen di Palermo. I ladri hanno portato via i cavi di rame degli impianti elettrici dell’istituto comprensivo, lasciando l’edificio senza corrente.

Alla riapertura della scuola, il personale ha tentato di attivare la corrente, scoprendo poi l’amara verità. Inizialmente si credeva fosse un semplice blackout.

“Sono amareggiato, ma non ci arrendiamo. Dobbiamo ripristinare subito la funzionalità – dice il dirigente scolastico, Massimo Valentino – della scuola o trovare una sede provvisoria“. L’istituto, attualmente chiuso, presenta problemi di sicurezza a causa dei pozzetti scoperti lasciati dai ladri.

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L’episodio è soltanto l’ultimo di una lunga serie di atti vandalici subiti dalla scuola, intitolata al giudice Giovanni Falcone. A gennaio i ladri avevano sottratto i condizionatori. Qualche mese dopo, era stato il turno di un ingente carico di detersivi.

L’istituto è lo stesso che ha subito il profondo shock dell’arresto dell’ex preside antimafia Daniela Lo Verde.

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