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Tre giorni nella barella dell’ospedale, il figlio la trova morta: “Nessuno se n’era accorto”

Dramma in ospedale, dove una donna sta per tre giorni in barella. Il figlio va a farle visita e la trova morta: “Nessuno se n’era accorto”

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Drammatica è stata la scoperta, che è stata fatta dal figlio. La sua mamma è morta su una barella dell’ospedale. E nessuno se ne era accorto.

La vicenda arriva da Chieti, dove è morta una donna di 82 anni, che era stata portata in ospedale lo scorso 8 maggio. Soffriva di una insufficienza renale, ma non gravissima, secondo i familiari. Dopo essere stata dimessa la prima volta, l’anziana si era sentita male, ed era dunque stata riportata il giorno dopo al pronto soccorso.

E’ stata la nuora, nelle parole riportate dal Messaggero, a spiegare quanto accaduto: “Mia suocera aveva un prolasso uterino, dal pronto soccorso ci hanno trasferiti in ginecologia dove, dopo quasi due ore di attesa, è stata effettuata una visita, con relativa prescrizione farmaci e dimissioni finali. Il giorno il dolore si è acuito ed è comparso il vomito, abbiamo chiamato il 118 che non voleva neanche portarla via, gli operatori si sono convinti quando la poveretta è caduta addosso a uno di loro. In pronto soccorso è stata adagiata su una barella dove si lamentava per le fitte, ma nessuno le dava ascolto. C’erano tanti malati in corridoio, in quel caos riuscivo malapena a trovare pochi centimetri per stare in piedi accanto al letto”.

E proprio lì, in quella barella, la donna è rimasta tre giorni, manifestando sofferenza. Poi, il venerdì successivo, il 13 maggio, i drammatici eventi. Intorno alle 19 l’anziana ha accusato conati di vomito, una vicina di letto ha testimoniato di averla sentita ripetutamente chiedere aiuto senza ricevere risposta. Alle 19.30, poi, il figlio, è andato a fare visita alla madre e l’ha trovata esanime.

“Il pensiero che possa essere morta soffocata – ha detto la nuora – nell’indifferenza generale non ci dà pace. Siamo inoltre indignati per la confusione riscontrata nell’ospedale di Chieti, neanche mezzo secolo fa si assisteva a certe scene”. (foto archivio)

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Cronaca

Al Barbera bambini, fiori, lacrime: per Totò Schillaci in migliaia a Palermo

Pomeriggio di grande commozione in viale del Fante, dove è stata allestita la camera ardente dell’eroe palermitano del Mondiali del ’90

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La camera ardente è stata allestita al Renzo Barbera, il tempio calcistico di Palermo, il cuore della città. E tutta la città ha voluto rispondere presente: migliaia sono state le persone che hanno raggiunto nella giornata di ieri la struttura di viale del Fante, e così continueranno a fare anche oggi, fino a questa sera, per dare l’ultimo saluto a Totò Schillaci.

L’eroe nazionale di Italia ’90 è riuscito ancora una volta a riunire tutti i tifosi, arrivati con un fiore, un ricordo o con la maglia della mitica nazionale di Azeglio Vicini.

C’erano un po’ tutti. Sulle scale del Barbera un viavai continuo, con la presenza anche di tanti bambini e ragazzini. Il segno più tangibile e significativo di quel che è stato il reale impatto dell’idolo palermitano delle notti magiche.

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Dopo la camera ardente di oggi, i funerali si terranno nella mattinata di domani, venerdì 20, in Cattedrale. In tutti gli stadi nel fine settimana sarà osservato un minuto di silenzio, come deciso dalla federazione. Grande dolore ha espresso il comitato regionale della Figc Lnd. Il presidente Sandro Morgana ha sottolineato che saranno sempre ricordate le grandi qualità tecniche del calciatore, ma “anche la grande umiltà dell’uomo”.

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Cronaca

Sequestrata per 20 ore, minacciata e violentata dal compagno: scatta arresto a Palermo

Una donna denuncia il compagno grazie a una chiamata al 112. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri

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I carabinieri della compagnia di Palermo Piazza Verdi hanno arrestato un 42enne con l’accusa di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della sua compagna.

La donna, dopo essere stata tenuta prigioniera per circa 20 ore, è riuscita a fuggire e a chiedere aiuto tramite il numero unico di emergenza “112”, raccontando di essere stata picchiata e sequestrata dal compagno.

Secondo le ricostruzioni, durante la notte precedente alla chiamata, la vittima è stata segregata nell’abitazione che condivideva con l’uomo.

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Nel corso del lungo periodo è stata sottoposta a minacce di morte, aggressioni fisiche, tentativi di soffocamento, limitazioni della libertà di movimento e violenze sessuali. Approfittando di un momento di distrazione del suo aguzzino, la donna è riuscita a scappare e a denunciare quanto subito.

Immediatamente, sotto la direzione della procura, i carabinieri hanno attivato il “codice rosso”, iniziando le ricerche dell’uomo che nel frattempo era fuggito. Il 42enne è stato rintracciato e arrestato in “flagranza differita”. Il gip di Palermo ha convalidato l’arresto, mettendo fine a una drammatica vicenda di abusi.

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Cronaca

Truffa e reati fiscali, confisca da 12 milioni di euro: professionista agiva fra Messina e Palermo

Il Tribunale di Messina emette due decreti di confisca contro un noto professionista e un pregiudicato detenuto

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Il Tribunale di Messina, Gruppo Misure di Prevenzione, ha emesso due decreti di confisca per un valore complessivo superiore a 12 milioni di euro, colpendo due individui coinvolti in diverse attività illecite.

Nel primo caso, la Dia, Direzione Investigativa Antimafia, ha confiscato beni appartenenti a un noto professionista dell’area Nebroidea, accusato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio.

Secondo le indagini, l’uomo avrebbe ottenuto ingenti contributi pubblici, tra cui incentivi per le attività produttive nelle aree depresse, realizzando un significativo arricchimento personale.

Tra i beni confiscati figurano 9 imprese operanti in settori come l’assistenza fiscale e immobiliare, 7 appartamenti, un fabbricato, 17 terreni tra Messina e Palermo, e vari conti bancari, per un valore totale di circa 12 milioni di euro.

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Il secondo decreto di confisca, eseguito dai Carabinieri, ha riguardato un pregiudicato messinese attualmente detenuto, soggetto anche alla misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. La confisca ha interessato sei abitazioni, un terreno agricolo e cinque veicoli, per un valore stimato di circa 350mila euro.

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Cronaca

Palermo, tifosi in ansia: Totò Schillaci di nuovo in “condizioni critiche”

Dopo un breve miglioramento, la situazione dell’ex calciatore si è aggravata: il supporto dei tifosi non si ferma

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Totò Schillaci, indimenticabile simbolo palermitano di Italia ’90, si trova nuovamente “in condizioni critiche” all’ospedale Civico di Palermo, dove è ricoverato dall’inizio di settembre.

Nei giorni scorsi si era registrato un lieve miglioramento, con una riduzione del supporto di ossigeno per respirare, ma nelle ultime ore la sua situazione è peggiorata, come confermano fonti ospedaliere.

LEGGI ANCHE: Totò Schillaci, condizioni “in miglioramento”: la nota dell’ospedale “Civico”

Schillaci, 59 anni, sta lottando da anni contro un tumore e ha già subito due interventi al colon. In passato era stato curato alla clinica La Maddalena, ma ora si trova sotto osservazione continua in ospedale, seguito da un’equipe medica che lo assiste giorno e notte.

La famiglia, qualche giorno fa, aveva rilasciato una comunicazione sui social per rassicurare i tanti fan preoccupati: “Totò è in condizioni stabili, controllato costantemente dai medici. Forza Totò”.

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L’annuncio era stato fatto per rispondere alle molte richieste da parte dei giornalisti e per smentire alcune brutte notizie circolate sulla sua salute. Nonostante la malattia si sia ripresentata, Schillaci affronta con coraggio questa nuova sfida, e i tifosi, che lo hanno sostenuto quando vestiva le maglie di Messina, Juventus, Inter e Jubilo Iwata, continuano a inviare messaggi di affetto sui social. Totò sta giocando la partita più difficile della sua vita, ma il sostegno del pubblico non manca: “Forza Totò” è l’incoraggiamento che risuona da tutta Italia.

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