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Cronaca

Un caricabatterie per cellulare può causare una folgorazione? Ecco cosa bisogna sapere

La 16enne morta folgorata dal cellulare nella vasca da bagno: è davvero possibile? Il ruolo dei caricabatterie: cosa c’è da sapere

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La morte della giovanissima Maria Antonietta Cutillo ha nuovamente acceso i riflettori sui pericoli ed i rischi di un non corretto utilizzo dei più moderni apparati tecnologici. Nella provincia di Avellino, in particolare, la ragazzina di 16 anni, (LEGGI cosa è successo), ha perso la vita folgorata a causa di una caduta dello smartphone all’interno della vasca da bagno, nella quale la giovane si trovava. Ma è davvero altamente probabile una scarica elettrica mortale, da uno smartphone collegato alla presa elettrica?
LEGGI ANCHE: Lo smartphone nella vasca, Maria Antonietta muore folgorata a 16 anni
“Nessun malore, Maria Antonietta morta per la scossa dal cellulare”: autopsia conferma

Partendo proprio da uno dei casi più ricorrenti, e che ha riguardato proprio la giovanissima Maria Antonietta. “Se uno smartphone cadesse in acqua mentre si sta facendo il bagno non succederebbe assolutamente nulla“. Riportiamo la spiegazione degli esperti de ilsoftware.it “Ovviamente lo smartphone (nel caso in cui non vantasse una certificazione IPX7 o IPX8) potrebbe risultare danneggiato ma non vi sarebbero problemi in termini di sicurezza. Com’è evidente, in uno smartphone non ci sono cavi a 220V che percorrono l’intera struttura del telefono”.

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E per ciò che riguarda i caricabatterie? I caricabatterie sono dispositivi che variano i parametri elettrici (tensione e intensità di corrente) da una rete primaria a una secondaria.

I caricabatterie comunemente utilizzabili per alimentare smartphone e tablet sono adattatori AC/DC: la tensione in ingresso (ad esempio 230 V a 5 V) viene trasformata convertendo dapprima la corrente elettrica alternata sul circuito primario in un flusso elettromagnetico che viene poi convertito in un flusso elettrico ancora una volta alternato sul circuito secondario (ad esempio 5 V).

L’uscita di un caricabatterie per smartphone è quindi solitamente pari a 5V. “Anche toccando le uscite a 5V con le mani bagnate, anche in acqua salata o insaponata, è praticamente impossibile – sottolinea il sito – riuscire a rilevare tale minima differenza di potenziale”.

“In tanti incidenti che si sono verificati in Paesi poco sviluppati o in aree nelle quali vengono utilizzati impianti elettrici fatiscenti, situazioni che hanno portato a fenomeni di elettrocuzione si sono verificati in seguito all’utilizzo di prolunghe e “ciabatte” cadute in acqua. In questi frangenti l’assenza di un interruttore differenziale sull’impianto ha portato al verificarsi di eventi drammatici”.

In Italia è obbligatorio che ciascun impianto elettrico sia dotato di una dichiarazione di conformità: anche nel caso delle installazioni preesistenti, realizzate prima del 13 marzo 1990, è imposta per legge – da decenni – l’installazione di un interruttore differenziale.

Tale dispositivo, com’è noto, offre protezione a tutela della salute umana in caso di guasto verso terra (dispersione elettrica) o folgorazione fase-terra, fornendo dunque protezione anche verso macroshock elettrico, sia diretto sia indiretto. Per non parlare dei magnetotermici che interrompono il flusso della corrente in caso di guasto o folgorazione.

Mai comunque portare dispositivi elettrici o elettronici in bagno o in aree a contatto con l’acqua; fondamentale, inoltre, assicurarsi di tenere lontane multiprese e cavi di prolunga.

Tragedie ricorrenti in Paesi dell’estremo oriente e del sud est asiatico dovrebbero far riflettere sulla situazione in cui versano gli impianti elettrici in alcune aree del globo, soprattutto nelle zone più povere e nelle aree dove gli organi di controllo non svolgono affatto il loro lavoro.

E i casi di folgorazione in cui l’acqua non è protagonista ma il malcapitato utilizza solo un caricabatterie collegato alla presa elettrica a muro?
Si tratta delle situazioni da soppesare con la massima attenzione separando le fake news dai tragici eventi realmente accaduti”.

“In caso di folgorazione – prosegue la spiegazione – il problema, però, non è riconducibile agli smartphone in sé quanto alla qualità e allo stato dei caricabatterie utilizzati oltre che alla pessima configurazione – come evidenziato in precedenza – dell’impianto elettrico a monte.

I caricabatterie di “provenienza dubbia” non utilizzano un isolamento adeguato e in caso di guasti, deformazioni o modificazioni (anche in seguito a usura o utilizzi maldestri), la metà del circuito ad alta tensione potrebbe malauguratamente venire in contatto con il circuito in uscita.

Il caricabatterie danneggiato può causare una folgorazione? Già nel 2014 Ken Shirriff aveva messo in guardia gli utenti dall’utilizzare caricabatterie eccessivamente economici e non in grado di offrire garanzie. Il dettagliato post di Shirriff contiene le spiegazioni per gli incidenti come quello a cui abbiamo fatto riferimento in apertura”.

“Nel caso di un caricabatterie per Apple iPad contraffatto, preso in esame da Shirriff, l’ingegnere osserva che “la distanza tra i circuiti ad alta e bassa tensione è spaventosa: solo 0,6 millimetri separano l’uno dall’altra. (…) Nel caso in cui utilizzaste il caricabatterie in un bagno umido e una goccia d’acqua dovesse fare un po’ di condensa, lo spazio di appena 0,6 millimetri verrebbe meno con tutti i rischi di folgorazione che ne conseguono”. Basti pensare che in un caricabatterie originale la distanza tra i due circuiti è dell’ordine dei 5,6 millimetri.

Massima attenzione quindi alla qualità dei caricabatterie utilizzati e allo stato dei cavi di collegamento: da evitare sempre i caricabatterie troppo economici e i prodotti provenienti da venditori pressoché sconosciuti”. 🖋 CONTINUA A LEGGERE su teleone.it

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Cronaca

Senzatetto sessantenne ucciso a calci e pugni alla stazione: dramma a Siracusa

Testimone racconta l’atroce aggressione subita da M., 61 anni, senzatetto, che ha portato al decesso: la polizia indaga sul caso

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Una aggressione violenta e brutale scuote la Sicilia: a Siracusa un senzatetto di 61 anni, M., è stato massacrato di pugni e calci da uno sconosciuto. La tragedia si è consumata nella notte tra mercoledì e giovedì, e a raccontarla è stato un altro senzatetto, R., che ha assistito al dramma.

Visibilmente scosso e con le mani tremanti, il testimone ha descritto l’accaduto ai cronisti de La Sicilia, raccontando di come l’aggressore, senza alcun motivo apparente, si sia scagliato su M. con violenza.

Dopo l’attacco, la vittima è stata trasportata in ospedale, ma ha deciso di tornare alla stazione, dove è stato trovato morto la mattina seguente. “L’hanno picchiato senza pietà, lui stava male, vomitava”, ha spiegato il testimone.

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Il racconto di R. parla di un uomo che, urlando per un cellulare scomparso, ha iniziato a colpire M. senza sosta, per poi allontanarsi. Spaventato e con ferite al volto, R. ha deciso di allontanarsi presto dalla città. La polizia ha presidiato la stazione, impedendo ai curiosi di avvicinarsi al luogo del delitto, dove è stato ritrovato il corpo senza vita di M.

Sul terribile accaduto la Procura di Siracusa ha aperto una indagine. Disposta l’autopsia e si stanno valutando le dichiarazioni del testimone oculare. Le telecamere di sicurezza potrebbero aver ripreso l’aggressione e gli ultimi momenti di vita della vittima, ma al momento quel che rimane è soltanto una certezza: l’assassino a piede libero, oltre alla morte violenta.

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Cronaca

Gran freddo sull’Italia, e arriva anche la neve: una breve “ondata” prima del ritorno del sole

Piogge, nevicate e temperature sotto zero colpiscono la Penisola, ma il weekend porta un miglioramento

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Il fronte freddo che ha investito l’Italia dalla giornata di ieri, 21 novembre, continua a farsi sentire, portando piogge, temporali e nevicate a bassa quota su Alpi, Prealpi e Appennini centrali.

La neve ha raggiunto altitudini attorno ai 1000 metri e, in alcune aree del Nord, persino le valli più basse.

In Trentino e Alto Adige, i fiocchi sono scesi fino al fondovalle, mentre le stazioni a oltre 3000 metri hanno registrato temperature glaciali di -21°C. Anche la Toscana ha vissuto un assaggio d’inverno, con neve fino ai 1400 metri.

Oggi, venerdì 22 novembre, si prevede un rapido miglioramento al Nord e in alcune regioni centrali come Toscana e Lazio.

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Tuttavia, il maltempo proseguirà al Centro-Sud, con piogge sul versante tirrenico e nevicate abbondanti sugli Appennini centrali e meridionali.

Fortunatamente, questa fase fredda si rivelerà breve. Già dalla serata di oggi l’alta pressione tornerà protagonista, regalando un fine settimana di relativa calma e sole su tutta la Penisola. Un primo assaggio di inverno che lascia spazio a un weekend più mite. (foto teleone.it)

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Cronaca

Abusi sulle figlie minori di 14 anni, shock a Sant’Agata di Militello: uomo ai domiciliari

Le violenze avvenivano quando la madre non si trovava in casa: le indagini hanno accertato che accadeva tutto dal 2021

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Scatta ancora un arresto per violenza sessuale: un uomo è stato fermato dai carabinieri a Sant’Agata di Militello con l’accusa di abusi nei confronti delle due figlie minorenni.

Nella cittadina in provincia di Messina il provvedimento cautelare è stato emesso dal Gip, su richiesta della Procura di Patti. Secondo quel che è stato accertato, l’uomo avrebbe abusato delle due figlie, entrambe minori di 14 anni.

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Per il responsabile, alla fine, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Sulla vicenda l’indagine è stata avviata dopo che la madre delle due ragazzine – ex convivente dell’indagato – aveva presentato denuncia. Questa era stata fatta nello scorso mese di ottobre.

Le indagini, che sono state portate avanti anche attraverso intercettazioni, hanno permesso di accertare che l’uomo avrebbe abusato delle figlie fin dal 2021. Le violenze avvenivano quando la madre non si trovava in casa.

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Cronaca

Palermo, nuova aggressione in carcere: agente colpito e soccorso dai medici

Aggressioni nelle carceri: il grido d’allarme del personale penitenziario

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Un grave episodio di violenza si è verificato presso l’ex carcere Ucciardone, a Palermo. Un detenuto della sesta sezione ha aggredito un assistente capo della polizia penitenziaria, colpendolo con un pugno al volto.

Lo ha riferito Maurizio Mezzatesta, segretario nazionale del sindacato Cnpp-Spp. L’agente ferito è stato soccorso dai medici del pronto soccorso. Secondo Mezzatesta, un episodio simile si era già verificato pochi giorni prima nella nona sezione dello stesso istituto.

Il sindacato denuncia da tempo la necessità “di trasferire i detenuti con problemi psichiatrici in strutture adeguate“, sottolineando come l’attuale sistema non sia in grado di gestirli. Solo nel 2024, si contano circa 900 aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria, un fenomeno diffuso in tutti gli istituti italiani.

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“Il personale è allo stremo e si sente abbandonato”, ha dichiarato Mezzatesta, ribadendo che la situazione richiede interventi urgenti per tutelare sia il personale che i detenuti con problematiche specifiche. (foto archivio)

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